Vita fraterna - anno IV - n. 9-12 - 15 mag.-30 giu. 1920

VI ,VITA FRATBIUfA Unico mezzo per la soluzione ·del pr-oblema è il principio della coopelrazione, appliq1to -con successo nei paesi anglo-sassoni, e chL può riv.estire due forme diverse, -ossia cooperazionf; da parte di un gritppo di professionisti od impiegati i quali formano una Società di Mutuo Soccorso, ovvero si i-scrivono ad un Istituto di assicurazi,oni - il quale in caso di infermità provveda anche all'assistenza infennieira :_ ovvero cooperazione di lavoro fra le Irnfermiere stesse. Per questo le infermiere si riuniscano in associazione con Direzione unica - -questa distribuisce il lavoro alle infermieire secondo 'le chiamate che l'Associazione riceve, applica per l'a-ssistenza prest'ata una tariffa alta (tariffa intera) -od una ta.riffa ri·dotta secondo la condizione sociale de\ll'infermo, ritira direttamente <falle famiglie degli infermi gli onorari, e paga alle Infermiere un salario mensile. Con ta.le sistema, possibile solo ove non entri lo spirito di speculazi-onet - l'Infermiera_ se ,guadagna un poco meno di quanto potrebbe lavorando per conto suo, ad alta p,ressione, e presso s,olo per-sone ricche, ha però il vantaggio di nnn doversi cercare il lavoro, di non avere alcuna preJoccupazione, ed il privilegi-o in.esti 0 mabile per la sua dignità personale di poter prodigare le sue cure senza calcolo, senza pensare alda condizione sociale di chi la chiama! Ed appunto peirchè a· tale lavoro coJ.lettivo ,deve sempre presiedere il vero « spirito sociale», cioè il desiderio di render-i utili agli altri - e non deve mai entrarvi lo spirito commerciale, r:esce solo laddove\ è organizzato da un ,gruppo di persone al cli sopra cli ogni so-spetto cli affari-smo. Un sistema simile ha potuto finora essere applicato in Italia eia qualche ordine reli,gioso, e forse sarà stato tentato in via privata da qualche Scu·ola d'Infermiere, ma ci auguriamo che quanto prima. un e1sperimento serio• in questo· campo possa essere fatto presso l'istituenda « Casa dell'infermiera» a Milano, e forse press,o altre Sezioni -clélla nostra Associazion·e, e che questa po sa avere il privile\gio cli aiutare a sollevare le molte e terribili .sofferenze cagionate dalla mancanza cli buona assistenza per .chi non può per di,gni.tà approfittare dell'assistenza ospitaliera, nè, per ra- ;rioni economiche, de:11.acasa di salute. E st)mpre in tema di assistenza a domicilio mi è caro richian1are l'attenzione delle nostre lettrici alla discussione v-ivace che fra le ·infermiere inglesi sveglia il « Hours of Employment Bill>> - ossia il proge<tto di legge per limitare alle otto ore il lavoro deg.li imJiegati a domicilio - nella quale catego.r-ia .Ìe infermiue in servizio d:'assistenza p,rivata temono di esser.e i·ncluse e pr.ote.- st,an,0 v1vament~ sfa nell'interesse l0ro, sia - (e questo fa loro molto onore) neUl'interesse dei loro infermi. :. BibliotecaGino Bianco

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