Vita fraterna - anno IV - n. 9-12 - 15 mag.-30 giu. 1920

VITA i'llATllNA alquanto di.verse; ma -chii sa che le. ultime CQ.nseguenze non siano analoghe? Le -cause della caduta della ci<viltà antica son dovute· ad una, ra-gione interna e ad! una esterna.. Nel !llostro evo i ,barbari non urgon:o alle porte di Roma.; nè mi sento da tanto per -poter identi.ficare faggre ione dei •< Centrai!~ > con un'in,vasione ba11barica.... Dunque, anal'ogia molta. IP mal'e è che la civiltà attuaAe mfra a distruggere se stessa:: la parte men-o colta, Ja parte d'epravata dall'immensa officina e -dalla vita nella grande c· tà - sentina di vizi - minaccia di. instaura:re la sua tremenda dittatura. D'altra parte la plutocrazia· - degenera:zi~ne del capitalismo :-- i leva violenta per dominare, demolire, fare il -vuoto attor a sè. Ecco le due_ forze di.sgregatrici -della soci-età attu.'.tle in -conflitto mortale. Nessuna delle due si presenta -con u~ con enuto et:co: non hanno cbe ÌIIlteressi materiali da difendere: sono forze negat~ve. Ci sono inoltre nell'a nostraJ società alcune in e11zi011i dia1Jolicke, che nella società latina -non esistevano, e che pure halJlJlo il loro -peso; e sono: le armi automati-che; il motore a -scoppio, la ra-diotelegraJia e... la stampa. La lotta si svolge anche per imposse~ sarsi di questi mezzi di ·dominio che sembrano proprio esser sorti dallà rmmensa nequiaia del Maligno (Milton e Ariosto non fe- -cero delle armi da fuoco u_na invenzione demoniaca? . Que a minoranza che li, possiederà calcherà co! suo ta!Ione la -cervice del vinlto. I nu'()!Vifeudatari deHa plutocra:zia o i, dittàtori del -popolo - quelli insomma che nella lotta saranno ~ vincitor~ - siederanno superbi, ·sulle rovine di un mondo desolato, come feuda ari di un impero di Mammone: le parole .di bom:à, di mi· ericordia, di giustizia (ii; lealtà; insomma ogni virtù che venga da Dio, -arà •banditai dalla atroce società. Il ·nuovo Medio evo catu ·ro come legittima conseguenza, àa un mondo nel quale i beni ma eriali formano esclusivamente Io scopo deHa esistenza, umana imperverserà ~ntro i pacidici e i misericord· (1). Tuttavia i buon~ perseguitati, ma non; vinti, .getteranno n-e1le nuove catacombe i semi della ricostruzione. Alessandro Visconti. (1) Non comprende quell'ideologo che si finna Sticus sull' •Avanti! • (non t forse nome di schiavo nelle commedie plautine?) quale tremenda responsabilità egli si assuma chiedendo al proletariato di respingere ogni collaborazion~ eo• la società attuale, per fabbricare una propria società fondata su altre basi. Sticus, se pur sa la storia, la sa a modo suo o la vuol far intendere a IIl9do suo; perchè quel passaggio da un regime all'altro che egli vede cosi semplice e meccanico, vuol dire per lo meno cinque secoli di oscurantismo, di medio evo, di miseria! e di tribolazioni per l'umanità, Ma Stin,s non i;i preoccupa di questi particolari Biblioteca· Gino Bianco

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