Vita fraterna - anno IV - n. 9-12 - 15 mag.-30 giu. 1920

16::a VITA l"ltATER:',!A mettffise un te'rmine alfa co~sa affabi,sso. Ed ecco i barbar:. E' 1-a ga•glfarda e· fi.era giovinez;za che avan:za di fronte alla decrepitezba, modbonda: ,è I.a •barbarie incorrotta. che irrompe contro la civiltà degene\e (I). Basterebbe l·eggere akuni• passi dP Valer,ianò di Cenemelo per vedere come la corruzione <li quei tempi corrisponda alla nost.ra ! Il mondo <l'eì pensiero ri,specchia la confusione del momento .. Un .mondo pagano che tramonfta, con u111pa!ssaito non certo ingh>- rioso, non può scompa,i:in! senza ripercuotere su tutto l'arnbi•ente ì suoi sussulti d'agonia;. Col paganesimo declinava il n.a.zionali,smo romano. Con J.a soppressi10,ne dleH'Ara della Vittoria nell'aufa senatoria (382 d. C.), cadeva l'ultimo simbolo -del paganesimo ufficiale romano. Lai ve'cchia statua d'arte •ellenistica~ tra:sportata a Roma da Taranto dopo_ la .conquistai della inS\Ubordinata ·città. e innaJ;zata da Augt~s!lo, nell'aula senatoria, dopo Azio, pre·si·edeva venerata da quattro se:coli alle più solenni decisioni• del supremo organo legislativo •romano (2). L'imipr,essione a Roma fu enorme: Simimaco, ulti.tno e tipi,cò rapprese·ntante ,d'el nazionalismo paga1110di R(}- ma, combattlè invano le ultime più' splendide 'battaglie. oratorie. A Milano l'Arcivescovo Ambrogio, miraibi,le campione della nuova idea, oscu-rava orma~ glì ultimi pagani. La provincia ·saverchi 1a1va !.'urbe; ,l'univer·salità del cristianesimo e della sua do:ttri:na soverchiava i·l nàzionalismo di Roma. il cattolicelSimo abbatteva gÙ deii nazionali. ' · · « All'appello di Roma che domanida di essere laS'ciata alle sue tradizioni secolari, Ambrogio contrapJilone la.. V'O.Joontdài un.a Roma •che chiede di procedere liberamente per le vie <led progresso, non essend'o mai troppo tard!i per anda·re più oltre: « non eru~Jé- « sco longaevà convérti; nuHa aetas ad perdiscendum sera es.t; .« nullius pudlo.r est, ad meliora transire.» All'agnosticismo argomentativo d!i .'Simmaco, il vescovo in1fine leva, contro l'a:ffermazione chiara e fiid:ucì,osa<lella ·giovane, noveJ.la fede, ,di cui, presente .la .dilatazione vìttori-osa ruel moncl:o (3). . Le -due. forz{ antagoni:stiche n,e;lprimo impero, erano pur vivé · é operanti nel basso impero rnman.o a11ohe dopo il « ·co·ncordato » di Costanti.no <lei 313. a Mi·lano. Erano due co.ncezÌ<0•nireligiose, frlosofiche, umanitarie e pohtiahe· in c0'11flitto; ora palese, ora ve- (x) GABOTTO, Op. cit., pa~. 142. . (2) BoNAIUTl, S. Agostino (Formiggini, edit.), pag. 17. (3) BoNAIUTI, Op. cit., p. 19. BibliotecaGinoBianco

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