VITA FRA TEJtN A 163 lato. Roma pagana, nazionalista ra:ppresentava regoi mo d'una razza di dominato•ri: all'iucontro la filosofia umanitaria è provin- -cjale, tutte le attenuazioni al rigxio isterna romano dello jus civile sono opere <li giuristi provinciali, cr~· tiana e provinciale è a elevazione degli umili, la concezione dell'1w1110 di fronte all'egoistica concezione del àvz:S. E.• Paolo, genio provinciale, scrive: < Non est J uda-eus neque Graecus: non est servus n.egue liber: <'non est masculus neque foemina. Onines en.im vos unum estis < in Oiristo Jesu. > (1). La provincia. assale 1a form~dabile nemica. Tale conlflitto di. i,d_eedoveva e ere fatale alla i-dea na,zi~ natli,sta romana. < Devastatori dell'univer 9 - diceva secondo Tacito Calgaico duce dei Britanni - < deva tatori dell'universo, quafr < do nella terra hanno tutto saccheggiato, vanno rutando anche < il mare: a,vi,di, se il nemico è ricco, ambizio i _e povero: non <t l'oriente, ,non fqccMente li· sazia: per sè soli voe-liono con pari <: cupidigia la ricchezza e la mi reria di tutti. Rubare, trucidare, < rapire, con fal o nome chiamano impero: sten<lono intorno la < solitudine, e questa chiamano pace. Ubi solit11dine11J. faci11111,pacem a,pp,ellaint. > E' Ta-cito esso - romano di antica razza - che si fa porta rvoce di questa crisr cfi spiriti, vera e unica cau a deYa deca!denza di Roma. po:chè e inva ioni di barbari non ne ono che I' esponen,te. E intanto - come scrive il Pa ca! - -questi i-ncompo ti desideri di vendetta, queste· aspirazioni ad una umanità mialiore, !!0vernata daHa giustizia, si accoglievano in una sola, immensa corrente che andava ad aibbatt-ere in Roma più che i templi, degli De:i,, i fondamentil stessi dello Stato; e le ette aiudaico-cristiane scagliavano -col falso nome di oracoli ihillini Ja loro imprecazione terribile su Roma (2). Ecco la vera cau a della rivoluzione ,eh-e si abbattè sul mondo romano, ne rovesciò le ba i e ricostituì tat'ico amente fa nuova 'Civiltà. La critica, la polemica contro lo Stato r~mano nelle ue ; tituzi-oni a ume una tal violenza da p'.l.fte degli crittori cri ::rn:. da rassomig iare a quella condotta con mezzi ana!o0 hi da· ocia · Jist i. La distruzione dei l~bri cri tiam. nr<linata da o· oc-leziano, • non è forse l'ultimo te:1talivo dello ~ tat, a. Yoler fe mare i cammino fatale della storia? (3). Ma e,rano tenta ivi inutili: la ribe (r) PAULI, )Epistola ad Galatas, e. 3. n. 28. (2) PASCAL' Visioni storiche, Milano 19r9~ p. r:a3. (3) BARBAGALLO, Lo Staio e l'Istruzione pubblica neTl'Impero Romano, Catania, r9 u, l?· r98 Biblioteca Gino Bianco I
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