Vita fraterna - anno IV - n. 5-6 - 15-30 marzo 1920

VITA FRATERNA III eh.io insis1essi soltanto in os equio ai titoli preventivi in una certa 1;rofessione. !n ogni modo ciò che si può am;netter-e per un esercizio indipendente e personale non vale per impieghi burocratici ,e di esigenze -comuni. Molti laureati concorrono - senza urgenza di guadagno - ad uffici governativi soltant-0 per .aver-e un posto, per esser-e ocrn.pa11·. E co ì uS'llrpano ad altri -il pane per i propri minuti piaceri. Eppure per ogni posto conteso da troppi ci sono nella società infiniti posti vacanti. E da questi posti si potrebbe esercitare una funziorne preziosa e tanto più merit-0ria quanto meno remunerativ,.a. Proprio da 1-eeia si albbienti i gri<1a che la plebe è incolta e ineducata. Ecco una mis ion-e urgente ed es enziale per gli a bienti colti e educati. Istituire upplementi di scuole, biblioteche, curar-e l'igiene, combattere contro gli egoismi, lavorare ui qualunque modo per il ben-e <lei pros imo. E chi s-ente iru e il letter.ato, l'artista, o lo scienziato, ha il dovere di far l'artista, il letterato e lo scienziato. Dovere: e c' in i to per tutti coloro ohe non considerano la vita come un inge!!lloso gioco d'affari, ma come un •complesso di forze e di aspirazioni da comporre e ricomporre in ordine ed armonia. L' opinione pubblica - -con una cattiva traduzione del latino - colloca tutte le professioni ufficiose dell' intelletto tra i perditempi e gli ozii. Ma l'opinione pubblica si dimentica di ocrate, maestro enza cattedra -e con assai dèbiti. _Jè si ricorda del più moderno T ol toi, che - in uggia a tutte le burocrazie - variava la villeggiatura d' Asnaia P.oliana -con Resurrezio11e, Guerra e Pace ed altre bazzecole sitffate. O.ra tra molti professori ordinari del Lioeo e dell'Univer ità, e questi due irregolari, chi ceglieremo per l'almanacco dei benefattori? < Diamo come re11de11ti ! > ecco 1unico motto rispettabile d'ogni professione. E i conti di ca_ a la eia.moli a certi ofi ti contemporanei che . i fanno rendere anche ciò che non hanno dato. Grant. A me pare che if giovane possa prendere liberamente la determinazione che più ,gli piace. In un arrimo retto, con il e -chiaro e fermo del maggior bene del prossimo, i suguerimenti d-ell' impulso ono il consiglio perfetto. Chi può dire quanto bene possa fare un uiovane libero <la impegni d'ufficio. Ma chi può dire :-.nche quanto Biblioteca Gino Bianco

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