Vita fraterna - anno IV - n. 5-6 - 15-30 marzo 1920

VITA FRATEltNA Io3 ....Se vogliamo andare al popolo e far -che ci ascolti, e eh-e l"ascoltarci sià bene - ·non preoccupÌ!almoci di dargli - o di 1>romettergli - mari e monti, ricchezze, altissimi salari, la "SUa sostituzione nell' automobile del borghese,.... ma studiamoci e trer via.mo la vi-a d'i insegnargli la felicità: la felicità del cuore che vince {!Ualunque condizione esteriore rav-yersa. · - Ma -per trova.ire questa sapienza e comunicarla, bisogna -prima - come Lui mfl deserto - aver .saputo affermare praticamente per sè che < l'uomo non vive di solo pane> pur quando ha fame; rinunciare ai successi .immediati e sbalorditivi sull-e folle di chi si buttasse clla.llasommità del tempio -e giungesse incolume al basso; e rifiutare 'i regni del mondo -che si conquistano inchinandosi al maligno .... .....Quando, Amico, chi sente l'augusta -e tr-emenda chiamata a guidare ili popolo, saprrà seguire fedelmente questo Esempio? Adar. Leggendo la traduz. di "Gitanjali,, di Arundel Del Re · ( ota a e Con Gitaniali > - vedi fascicoli precedenti). Tagore dice che la lttce- e bacia>. gli occ/ii; è così bello questo! Come acco11tentarsi, invece, di ,Nre e/te la luce e rischiara> gli occhir ... (6). Nel canto del /n.mbo dormente iJ poeta 1U!·assomiglia gli ocd1i a d11e timidi pend11/i bocciuoli (61); Perchè m11tare questi in e fiori>, parola e/te ci dà piuttosto l'impressione della corolla aperta, ,nentre i petali socchfosi del boc- ,;i11olo così felice11umte richiamano le c11rve palpebre delicaJe del bimbo che si addormenta! /11 questo canto nell'italiano troviamo la luna crescente che si appartiene a.Ila sera, chi-anwta a lambire 1rna 11111101anell'albeggiare; stonat11ra astronomica clte 110n è 1U!ll'ori.ginale, poichè e ere cent moon » sig1tifica la falce lllnare sia 1-.ella prima che nel/'11ltima fase, mentre iii ùaliano e fon-a crescente> non ha questo· doppio significato. Q11ando· am,n.onisce l'uomo a laséi-are il cltfoso tempio ove Dio non è imia11zi a ltii, il .poeta gli donumda « Citi aàori in questo tempio!> {11) .....,... «Per chi preghi?> invece gli fa cJ.iedere Del Re, e con questa domanda dive11tà incoerente la risposta: e Apri i tt1oi occhi e guarda: il t110 Dio 11011 è di11m1-zia te .... -> Nel canto ove il poeta si propone che nessun vano ornamento venga ad i.~npacciare il suo verso e gl'impedi,sca di cogliere chi'ate le parole clt Jddiq gli susurra;, egli li1nita il suo dovere di poeta a m compito tutto morale: foggiare la propria vita « semplice e diritta qual flauto di canna , 11~1w110str1111U!ntodocile e pronto ·all'afflato divino ·(7). 1 ella ersione Del J<.e, troviamo i e s11ss11rri > mutati .;,. e sospiri», il e/te ci allontana dall'idea di messaggi divini che il poeta dee sentire. E poi tro-ziamo la. ,preghiera : « Lascia soltanto che io foggi la mia vita se,n,plice e diritta> ... mutata in quest'altra~; « Fa che la mia -vita sia semplice e diritta> - i/ che è Biblioteca Gino Bianco

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