Vita fraterna - anno III - n. 16-19 - 31 ago.-15 ott. 1919

VI'f.-\ l'UT.i:R A V 11a un entimento e un abito di carità anche ma giori ·on nc- -ee sari per quell' a senza di piccole gelosie, di più piccole rivalità, ·<li malignità anche più meschine, per quella carità reciproca, per quel compatimento, per quella solidarietà benevola, che debbono avere anzitutto le donne unite per un lavoro di pietà. - V'è forse d'uopo di dire di più? ...... Non en,.tirà, a questo punto, ognuna di noi. a quale intima sorgente dobbiamo attingere, per questa serena carità di sorelle buone, la quale è la prima condizione che ci rende degne della croce fiammante? In pari tempo, ciascuna di noi si ·entirà - enza di tinzioni antip-;itiche - sorella di tutte le infermiere ap.Partenenti a li altri odalizi. che hanno lo tesso scopo del no tro, servono la tes a causa. D''indole diversa. ma - a volte - non minori, (in quegli o pedali nei quali il servizio è misto) sono gli cogli nei rapporti tra le informi ere laiche e le suore; e que to per le diver ità esis enti. fra e ,se e noi, nella prparazione alla vita. 1-ia crediamo tocchi sopratutto a noi laiche un adattamento che - qualunque sia la nostra fede - cerchi le sue ragioni nella parte più illuminata e più giusta dell'anima nostra. E questo sopratutto con iderando, rieuardo alle uore. 1a ferrea assiduità del loro acrificio. Vi on talune le quali pensano che ali' infermiera non tocchino <erte preoccupazioni morali riguardo ai malati, e che restrin°gono 1' opera loro ali' assistenza materiale e al conforto immediato. Chi così pensa non ha coscienza del grande dovere fraterno, ( trascurato dalle classi dirigenti, non ci peritiamo di -ripeterlo) che è l' educazione del popolo. - di quel popolo i1 quale ha stoffa migliore della no tra. e più assai che non meritiamo ci dà. E. se non è una buona infermiera quella che troppo pre to crede di aver esaurito il suo compito d' a sistenza materiale, e di u11ti piccoli quanto importanti parti-colari non 'avvede o non cura, altrettanto si può dire di quella che non .vede o non cura J' anima dei suoi infermi. Chi ha vissuto, in questi anni di guerra. ali' o pedale. -a che cosa, sul nostro soldato, possano le parole e l'esempio di un persona ad esso superiore. Dal enrimento e dal contegno dei olBibliote~a Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==