Vita fraterna - anno III - n. 16-19 - 31 ago.-15 ott. 1919

VITA· FRATERNA Per tutto il- giorno mi hanno guidato fra i misteri del pid- _..:eree del id olore; e finalmente a ·che porta di magione divina mi hanno essi menato, nel calar della sera, alla fine del viagg:o ?» ( 101 ). Misteri di piacere e cli dolore a cui ogni uomo vivente è. iniziato, ma che per il poeta prendono quella forma vieppiù intensa e misteriosa che è retaggio dell'artista e del santo. Delusioni, amarezze ,scorufitte, sono di tutti: ma per che strane angosciose vie conducono i più grandi .. Pure. forse ap1paiono strane solo p.erchè si spingono tant'oltre, e perchè la sofferenza, giunta sino al prnifondo 1el1a (propria causa, nel suo grido si definisce; arriva simo alla velata presenza del proprio mistero, e ad esso s'avvinghia disperatamente. Intensità e chiaroveggenza sono tutta la diversità del loro soffrire. Perciò avviene che le -espressioni in cui trova liberazione -il loro -dolore aiutano altri di minor profondità a sentfr più chiaro ed a liberarsi pu-re. Da:! fondo dei mali dello ,spirito Tagore trae p_arole sibilline ai superficiali che vivono senza dramma interiore; ma che danno brividi di cornmo-zio-nc a chi vi ravvisa la propri-a oscura esperienza. Tutte le stanchezze, le tempeste, le tenebre, egli ha ttravers.ato. Conosce il tormento dell'uomo che in fondo alla perso1~alità che si è foggiata a soddi fazione del mondo e delle proprie debolezze, sente agon:zzare il suo vero io.... Quegli che rinchiudo nel mio, nome piange i.n questa prigione. Di continuo fatico a murargli c1·attorno; ogni -giorno il mur-o cresce, ogni giorno nell'ombra sua scura più perdo l'e sere mio verace ... >> (29). Conosce ìa terribile arsura steril.e ciel cuore che immoto indurito si consuma; e dal profondo chie<lè al Signore soccorso, venga pure co'n bufera di ,clolore e pianto ... E ohe la nube della grazia scenda a me come lo sguardo lagrimoso della madre nel giorno dell'ira paterna». (40). La forza cli brama e di sogno che iascia poi _·animo freddo e insoddisfatto dinanzi alla realtà desiderata, <li solito suggerisce che la real à è povera cosa a para-gane del .sogno, o.ppure che rnalè si ,dirige l'uomo, attratto eia vane apparenze. ·:M:a altro ancora ' giunto a vedere Tagore in fondo a!'!a delusione. Spesso vi è, sì, la debolezza dell'anima che incapace -di forti vigilie silenziose di11a"12ial suo chiuso tabernacolo. pone sull'altare qualsia i idolo indorato. pur di abbandonarsi a ,q);lei fervori e celebrar quelJ.e feste cui occorre una qualche presenza cli setnbianze divine - 0nde poi cadendo l'i-c!olo ,rovina s.ecoi l'altare. Ma talvo-1ta si tratta di un male più profondo e sotti!e; non la realtà è in BibliotecaGino Bianco

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