Vita fraterna - anno III - n. 16-19 - 31 ago.-15 ott. 1919

VITA P'JtATMll'A iaJo. ma il desiderio: l'ardore di desiderio in cui è più eo-CM"IDO d1e ,amore. tanta vitalità consuma da lasciar l'anima pQ1era e scema al contatto della realtà vaghe ·giata: « L'alito del tuo de-- frierio spegne la Jampa-da alla cui fianima s'avvicina. Insano è'-il tuo de iderio: non prendere i doni dalle sue mani impure. Accetta solo qÙello che l'amore di-1:ino ti porge>. :vfolti canti dicono la fa e spirituale che Pascal esprimeva nella parola del Signore all'uomo: « Tu non mi cercheresti se non mi a ,·essi trovato"· Ha trovato Iddio, ma. non è seco ancora; e lo chiama. in lunghe piovose ore di solih1dine. mentre .il cuore gemendo erra coi venti e la mente nulla riesce a ,·edere innanzi a sè. Lo sente lontano venire. attraver.o tenebre e tempeste, divino viandante nella scura Yia deserta .... < O mio solo amico. o ,nio migliore amiato, la porta è aperta ae:'.a mia casa: deh. non passare oltre come un sogno>. ( 18 22. 23). Quando poi come creatura Yinta e finita s'abbandona a Dio e ·gli chiede r~poso e rinascita, nella sua dolorante umiliata stanehezza egli è dolce come un bimbo infermo che ha molto i>ianto 5olo -ed ora si abbandona sul seno. materno: ,«.... tendi -u di me J"omibra. come hai avvolta la terra nella coltre del sonno. e teneramente hai ch-iu-i i petali del loto languilo. ,Dal viatore che tien nwto il sacco del cibo prima di giungere alla :meta. !e cui vesti ono polveroée e lacere. la cui forza è esaurita. togli vergogna e miser:a. rinnova la sua vita come un fiore in seno alla sua notte buona>. ( 24). Il senso d'insuccesso che balena in questi versi e uno dei tormenti del .poeta: si agita oscuramente insieme ad aìtri mali in fondo alle ue tenebre e tempesté. Ma nell'accettare il suo ìnucce so egli ha imparato umiltà e fiducia: onde è empre insieme a, queste cose serene che quella "ua pena i defini ce chiara. < Nel tuo ;ffiOndo non ho opera da compiere; la mia inutile vita può solo effondersi in vaine mlodie >. - Pure. egli è qui per cantare a! ~ignare. ed -accetta il suo modesto sgabello nell'an~o!o. ::alo pregando: « Comanda. Maestro. ch'io mi le,·i innanzi a te nel canto». r-. Altrove abbiamo le• scoraggiamento di chi vede gli a;ni migliori trascrr· i sen,.a aYer anc }:<1 <i; !ancid.t:. la ,,1 a barc:i. >. Languido sta suHa sponda. col peso dei -::futili fiori appassiti> della sua primavera fin.ita. fra !e gialle foglie che l'autunno già p1ove. :Ma il canto divjno lo attira e lo ravvi\·a: < .... Quali vane eese tu contempli! Ton senti un fremito venir per l'aria col suo Jonano cle1 cano sull'alra rin? ... ,, (21). Biblioteca Gino Bianco

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