Vita fraterna - anno III - n. 16-19 - 31 ago.-15 ott. 1919

VITA FRATERNA mentre la lieve voce di questi piccoli canti risuonerà ancora, acquistando sonorità sempre 'Più profondai nell'echeggiare in cuori sempre più numerosi. Come ne è di quegli altri due, è con l'essere fortemente personale e nazionale che questo libro ha significato umano per tutti; è attraverso il suo carattere indi.ano e buddista che giunge ad avere valore universale egualmente vivo per qualsiasi popo o. Per molti buddismo significa fatalismo, negazione di ogni volontà e attività; «nirvana>, il paradiso buddistico, è l'annientamento .della personalità - la realtà veri o cui l'umana passione anela è il « velo di •nta:ia », illusione nel desiderio, nella volontà, nell'azione, sta la radice di ogni! male. - Un insieme intensamente negativo che filosrnficamente ha la sua logica, ma da cui esula ogni umana vitalità. Questo modo di vedere il buddismo somiglia alle accuse che si muovono ai cristianesimo: nel quale certuni condannano il rinnegamento dell'io, ed altri l'egoistica preoccupazione della propria salvezza; accuse che contraddicendo i si annullano, e per chi sa vedere mostrano inveece la ricchezza di vita e l'equilibrio che sono nel cuore della relig~one nistiana. sol che si attui armoniosamente. con calore di carità, invece di accog:ierne un aspetto reso monco e rigido da astrattismi ciechi. Che il buddismo non conduca inevitabilmente a quelle negazioni - ò meglio, che a quelle negazioni non si fermi, ma le richieda quale terreno ove radicare affermazioni di vita che heH oltre s'innalzano ,- noi lo vediamo nell'opera di quee3t:o poeta, per il quale perdersi in Dio è un accrescersi infinito di se stesso, delle proprie capacità di pensier~ e di gioia; e superare le umane illusioni è via, a sentire tutto l'essere nella sua realtà; e vibrare con tutto l'essere ,è vivere vi,gorosa e ricca la propria umana vita individuale. * * * « E'· il primo dei nostri santi che non s1 e rifiutato di vivere. ma dal cuore della vita ha parlato>, dice di lui un indiano. Più d'uno cita questo, e ponendosi accanto il fervido in:no nel quale eg i accoglie tutte le gioie della vita, che incominci.a « La libertà non è nlla rinunzia.... ne trae argomento a mostrare come Tagore protesti contro le vie e dottrine religiose sul valore del sacrificio e ldella rinunzia, ed esalti la vita colma di tu te le gioie che il mondo offre all' omo. Ora, coloro che vengono a dirci che rinunzia e sacrificio sono morbosa stoltezza e bruttezza, che solo nella naturale vita gauBiblioteca Gino Bianco

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