Vita fraterna - anno III - n. 16-19 - 31 ago.-15 ott. 1919

VITA FRATERNA mente le lettere così: - « Saluti delle sorelle Rina, Marietta e Rosa; tanti •baioidal! caro fratellino 'Fulgemio » Ed anch'io, nelle r.sposte, invariaibilmente dovevo mettere i saluti alle sorelle Rina, Marietta e Rosa e 'i tanto ba,ci a•l caro fra!tej,Ìino FuJtgemio. Alcune volte ai saluti delle sorelle, ai baci del fratellino si aggiungeva una lista di saluti da 1·ìempire mezza pagina. Mi ricordo una lui1ga lettetra di cui mezza facciata era occupata dai sh.1ti dei compagni che al momento si trovavano in paese. Baldin si credette ,in dovere di presenrt:armi sommariiamente i ·compagni nominati. - T.i s,aJuto iù com[Jagno Beipi Torre.... « E' decorato della medaglia d'argento». - Ti saluta il compagno Antonio Rosolin-. - « E' amputato de!la gamba; c3:.porale per mer:to di guerra». - Ti saluta il compagno Giacomo Boscar-o. - « Un ardito come me; del mio reggimento e della mia compagnia ! ». · Al che io, stupita; interruppi la lettera, per esclamare: - « Ma siete dunque tutti dei valorosi al vostro paese! » - E Baldtn, .arrossendo, ma sorr;dente d',or.goglio: - « Quasi tutti. » - Ppi soggiunse: - « .Sono contento che Giacomo Boscaro mi abbia mandato i saluti. Perchè eravamo un poco sottosopra. Si figuri che una volta, l'anno scorso, mentre si trovava in licenza ha raccontato alla mia famiglia che io mi esponevo troppo - che mi affriv-o rper le •imprese risch;osc - che sempre, di ·notte, uscivo per far saltare i reticolati, La mia mamma, poveretta, si ,è spaventata in un modo ..:. e mi ha scritto scongiurandomi cli usare precauzioni: facessi il mio dovere, ma non mi esponessi troppo». Meravigliata, chiesi: - « Ma tu facevi proprio quanto il tuo compagno raccontava?» - A1 che Baldin - un poco stup:to della mia domanda, ma con la più -gra·nde semplicità, rispose: - « Certo., Lui però non doveva riferire nuUa a casa, spaventare i miei. Come avrei .potuto io espormi a cuore tranquillo sapèndo mia, madre in tanta pena?». !Un -giorno - aveva ripreso le lezioni e già sapeva tracciare alcune parole e scrivere ,con, certi « ghirigont » dli e1eganza il suo nome - io, come •e1)beterminata la lettera ai genitor' mettenclogli·e.Ja davanti sul tav01J.inots,Ìnontaibile da letto, ,gli dissi: - « Su Baldin ,ora, scrivi tu proprio di tua rmano il tuo nome alla fine dì questa lettera ! » · I Prese la penna - mi fissò con il li)'l1pido sguardo brillante ~i. emozione, poi divenne pallido e gli oc.chi gli si empirono di laCr'"lln_e. . « ·Cosa hai, Baldin: ti senti male?» « Oh! no signoriI BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==