VITA FUTKRNA "Esame di • coscienza ,, Ai compagni che tornano. I. Si è ,parlato io e P. questa mattinà, di ,guerra. Nl1'Coradi guerra . . Mo1ti ,preferiscono parlare cl:' altro. Dcli' eivientualità d'una carriera favorevole o dei criteri che accreditano oggi talune azioni di miniere in confronto d-i tal' altre di tessitura. Io par.lo inv:ece ancora e sovente della guerra. E non già per rievocare, non per vantare. Ma per chiarire certe intuizioni di fe-. nomeni imminent~ per giustificar-e gli ecces!si del mio ottimismo. P.* non crede p,:ù nella guerra. Forse non ci ha mai creduto. Uno scatto di spaHe e un sorriso chiaroveggente: la guerra è liqui-data. Molti altri non ci credono o no-n ci hanno mai cr,eduto. P.* mi ha detto tra111quillamente: - Si ril)igliano le antiche usanze; si rfannoda il filo· ~pezzato, della v;ta normale. G'è taluno ·che si ribella quando si parla di anni o di cose perdute, ma chi di noi non ha davv,ero p.erduto qualcosa? - Ba.sti la similitudine a prova.rio. I nodi - stringili come ti pare -· accorciano il filo. · -,- Ho capito, caro P.* - gli ho replicato a·llora io, come a di.re che noi si viveva quando un beJ giorno un <decreto reale ha aperta una parentesi nella nostra vita. Adesso un altro decreto l'ha chiusa. E' finita la stasi, si ricomincia a v-:ivere. Ma dimmi: in, quella ,parentesi che cosa ci mettiamo? - Aspetta - mi ha pregato P.* Ci metteremo le conclusioni del Congresso per la pace. E poi? - Purtropp-o anche mezzo milione di morti. - A1ggiungi qualche rimpianto personale .... - Lo aggiungo. ~ E va benissimo. Senonchè i rimlpianti non ri.g:uardano che il passato. I morti non potranno risuscitare. E i'l Congresso per la pace non lascia per intanto molte speranze. - Tutto ciò è molto triste - ha dichiarato P. *, ma io non c1 posso far nu1'la. - Eppure se tu consuJ,tassi la coscienza?!! ... Ma P.* ha circoscritto con un gesto la mia imprudenza m un alone di ridicolo. Biblioteca Gino Bianco
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