Vita fraterna - anno III - n. 8-9 - 30 apr.-15 mag. 1919

,, VITA FRATERNA 163 timi anni che in sè st<':ssi rilucono di tanta S!)iendida luce. Certo 41uel sangue darà messi abbondanti nèi secoli: ma per oggi ancora no. Nè questo, se pur vorrebbe, può essere un monito alla classe dirigente, una voce troppo debole lo espone: è soltant0 la consta- ·:1zione fredda e severa di uno stato di fatto innegabile che inesorabilmente pesa sulla nostra umanità e la spinge a chiudere questa epoca di decadenza. 9-5-1919. T. Scolari. F.d ecco, d.a, im aUro Amico nf ficù.1-le~altri pens1'e1'is1illo stesso a,ttua!issinw argomento:_ Bolscevichi. Il pericolo vago, incerto che dall'oriente ·si affaccia ai confini della tormentata e civile Europa: occidentale, è un incubo gravante · sulle democrazie già oppresse dai problemi d'una guerra immane. Che cosa è questo· pericolo orientale? Si è convenuto dargli un nome: bolscevismo. Che cosa sia precisamente non si sa. E'. una forma di comunismo? E' una anarchia pazza, una mania furiosa e mongolica travolgente, che tende a dilagare verso l'occidente pe:· sommergere la civiltà che, per essere in gran parte figliazione della civiltà romana, noi conveniamo_ di chiamare latina? Il problema non si deve porre con criteri miopi o con preconcetti di classe o di sentimentalismo. I problemi storici sono quelli che sono e non sono suscettibili o di odio o di amore. Una grande civiltà occidentale ·e mediterranea giunta al massimo della sua grandezza, della sua opulenza economica, precipit11. ·in una guerra improvvisa e terribile. L'Europa esce da questo conflitto in uno stato di incertezza • e, anche, di- debolezza. Le idee più confuse si agitano. Correntì idealistiche accanto al realismo più brutale, si urtano e si incroc12 no. aziona\ismi particolaristici lottano fur•o~amentc contro un;•. aI!}pia idealità che trascende dal provincialismo dei nazionalisti e sa1e a una concezione più pura dell'umanità. E mentre queste idee si trovano in conffitto, altre voci sorgono; voci e dottrine le quali, basate sopra una concezione materialistica della. storia, vedono in tutti gli avvenimenti fin qui accaduti il predominio degli interessi di una classe dominante. Quindi la massa dei lavoratori deve dithiararsi_ completamente estranea alla politica attuale, deve « ignorare» tutti gli sforzi e i sacrifici fatti perchè compiuti in servizio di una borghesia egoista. E' la dottrina che Tertulliano sosteneva: indifferenza dei cristiani davanti alla vita pubblica romana. Mentre così si ..delinea la lotta nell'occidente, dall'oriente appare una nuova meteora, o un nuovo pericolo. E' una avanzata tenta e metodica, un afflusso terribile di una idea che dilaga come un fiume in piena. Biblioteca Gino Bianco

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