Vita fraterna - anno III - n. 8-9 - 30 apr.-15 mag. 1919

162 VITA FRi,TERNA convertita alla più facile e più pratica contemplazione di sè stessa ed abbia esaltato o meglio esasperato la. raffinatezza delle sue sensazioni-ed il culto della propria bellezza esteriore. Ed · allora il popolo che ha ogni giorno davanti agli occhi"'la sfacciata esposizione di questa dottrina elevata a religione, che vede ormai senza discussione instaurato il culto della gioia e del piacere assoluti., del lusso e cieli' eleganza, della ricercatezza della forma e della raffinatezza della sensazione, che si sente lentamente penetrare dal veleno sottile di questo desiderio inebriante, si· duole che la su;i. rame debba solo essere eccitata e non soddisfatta nel piacere facile che le si presenta e con invidia considera quello che gode (il più delle volte senza merito) e si esaspera il proprio desiderio e lo acuis<:e. Nè mi si dica che il popolo non capisce queste raffinatezze: del resto anche se ·non capisse il popolo delle città ( ed è quello che fa le rivoluzioni) le sente e lo prova il fattÒ che tutta la sua elevazione' sino ad oggi (innegabile) non è che raggiungimento di benessere materiale. Mai un bolscevico ha gridato alla borghesia: non vogliamo più che facciate quello che fate (e sarebbe forse stato • il grido del rinsavimento) ma ha sempre gridato: vogliamo che ;inche ?. no: si?. _con::e·so di fare quello che voi fate (ed· ecco il grido della ·pjazza). Dalla strada non sale che spasimo di voluttà esposizione di forme· rese più attraenti dal tacco o dal velo; dal teatro non si discorre che col linguaggio del piacere o con la manifestazione di qualche morboso sentimentalismo o con la osten1.i.z:o·.1e d' quakh~ !czio 0 a ricc~c rli no,·ità: rbi giornali dop0 non aver saputo che poco abilmente risventolare il bandier'one del patriottismo goffamente ritinto di retorica e di ampollosità si ,è cercato il salvamento in un umanitarismo o internazionalismo bugiardi per i quali l'umanità dolorante avrebbe dovuto immolarsi sul!.' altare della lega dei popoli, che si· è mostrata poi essere il paravento di quegli interessi (ecco il dio Moloch, la grande idea- ·Htà) che tutti sanno; dalle chiese ancora squillano le vecchie campane ma nell'interno vi aduggiano le vecchie formule esposte dai sacerdoti senza convinzione; che cosa può fare il popolo se non desiderare e volere con tutte le sue forze cl:ie un poco di facile godimento tocchi anche a lui, che i nervi da tanto tesi nell' eccitamento e nel pervertimento si possano distendere nel soddisfacimento? E se potrà; se la corrente eccitata prevarrà, se la parte ancor sana della campagna non reagirà, potrà giungere a quel- !' at~in11) di voluttà sospirato, pot,i far sua per un moménto I' agiatezza ed illudersi di aver avuto la vita: e nello spasimo di un giorno di _piacere brucerà le sue -riserve e inaridità le fonti della prod_uzione. E' questa la vita? Oh, no I Decadenza purtroppo: questa è la constatazione che fa arriaramente chi gode il raro pri ilegio di sentirsi qualche volta al difuori e al dis_opra del tempo: decadenza malgrado gli innumerevoli sacrifici di vite di questi ulBiblioteca Gino Bianco

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