Vita fraterna - anno III - n. 8-9 - 30 apr.-15 mag. 1919

VITA FRATERNA Ricordiamoci dunque deih nostra autorità' e delle esigenze imminenti che la reclamano. Un. filosofo che si professa rigorosamente tedesco, - ma che si dimenticava soYente d'esserlo - scrisse: · - /a, 111,issio·1d1ei m1ig~1:or·i è dì gu.icf 1 are gbi uom,i11·ai la ·coscienza de-i lo~·overi bisogni e rivelar loro i mezzi per sodd{isfa,r~i. Chi davvero àspira ad un posto distin~o 1iella nuova società. med;ti codèsto èo·nsiglio. Ma-ci necessario un illuminato disinteresse. I veri bisogni degli uomini sono comuni a tutti. Chi cerca d'avvantaggiare su gri. altri miseramente rovina anche se stesso. Il mio e il tuo non esistono nella sfera degii interessi realm,:nte umani. · Esiste il bene che è il bene. Insegna il Vangelo che s-i deve m1wre il p-rossi1110come e stesso. • }\,fa sappiamo. noi amare" noi stessi r~ Generalmente 11oi non facciamo al prossimo ciò che 11011 YOrremmo fosse fatto a noi. , · Ma codesto non è amore: è indifferenza. • Cominciamo dunque ad amare davvero: noi stessi. Il bene degli. altri sarà· imp·licito nel nostro. O piuttosto sarà implicito il nostro nel bene degli altri. Ma in fondo è lo stesso_. chè esiste co-rrelazione. Non è difficile. Ciò che per più anni s'è fatto quasi inconsapevolmente per istintiva chiaroveggenza, istituiamolo_ a sistema di vita. · X X X E allora 11essu11.op1u avrà dei rammarichi. Nessuno più se la prenderà con il Governo per inadempimento · di promesse. Il bene s'appaga di bene. Nessuna indennità di moneta potrà mai risarcire le offerte del euore. Soltanto la sfiducia dà valore ai beni materiali. Ricordo di aver letta un tempo questa considerazione viva di profonda saggetz.za: - E' imp-orta.nte oSSer11urr-ceome col.tu,ic,he comiJ)>i.e 1I,na. nobile a.zio-ne sdegni e fugg>a·il plauso della folla. Cosi è per tutti gJ-i altri riconoscimenti esteriori. · BibliotecaGino Bianco

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