Vita fraterna - anno III - n. 6-7 - 30 mar.-15 apr. 1919

VITA NtATER.NA V portanza ,della missione -che presso all'infermo ha l' i~fermie~a. a lato del medico, chiede il riconoscimento della profoss1'òne d1 1nfer.mitra dallo Stato ,col diploma di Stato, e con11P•reso dell' imprescindibile necessità che secondo la pratica rivelatasi nelle scuole· all'estero dové la profes~ione ha raggiunto, un grado di cvolu.,. zione altissima ,la disciplina delle infermiere sia t,enuta da mani femminili, invoca asso1ut-amente ,per questo un' organizzazione prettameute fem-minile nel servizio ospedaliero accanto al servizio tecnico dei medici». Il C, N. indisse ,poi un referendum per vedere in modd .pratico e sicuro' come l'a questione era sentita in .Italia; e a che punto di sviluppo vi tro,vava. Nel questionario il C. N. non fa differenza fra infermiera volontaria e infermiera a pagamento. « Per il C.' N. non vi è che ,la ~rofessione» infermiera:, sia essa volontaria o no. Per il C. N. tanto -le volontarie quanto quelle che non lo po3sono es.sere, sono oggetto del medesimo studio, delle medesime ragioni 41 ,es,5ere ». « La questione della volontaria o meno, sarà risolta dalle 111fermiere stesse·, il gior-no in ·cui un uni-co diploma di Stato, stabilirà davanti al pubblico, l'autenticità della professione». Alle 11 domande del questionario, risposero eminenti medici, dh·ettori d' ospedali, infermiere; la grande maggioranza, è pel riconoscimento statale .della professione e .per il diploma di- Stato. come /pure concordi, .sono le risposte, 111elvolere .per le scuole, un programma di Stato con esami di Stato e nell'affermare che la professione non ,possa es,sere esercitata se non da chi abbia un determinato grado di coltura e di educazione, che .l'infermiera debba avere una granlde pre,parazione morale e che per formare l'infermiera occorre una certa gerar-chia disci,plinare, La domanda, inv,ece r-elativa all' inter,namento in convitto, ha troV'ato una meno ben decisa maggioranza, forse per .il ·t'imore che molti hanno che questa .rigida e pur necessaria forma di preparazione, sia in 1talia ttn ostacolo' ad apbracciare 1a profess"ione. St.rap.amente incerta è .la risposta da chi deve diipendere la Direttrke o «mastron»., forse per timore idi _portare dei dualiismi ne!La vita ospedaliera, mentre è riconosduto anche dagli studi fatti dalla ~ightingale che pe ri_l miglior andamento degli ospedali, se l' assistenza ndl'orrdine· tecnico deve essere sottomessa ai medici, nel1' ordine ,disciplinar.e deve essere indipendente, ed avere una propria gerayc.:hia, sottomessà sol9 alt' Autorità superiO!re ,de-li'ospedale. Altro, punto con-testato è queHo relativo, al diploma se deve cioè uscire -dalla prindpale scuola di Stato o dalle scuoie p·rofessionaLi e risposte indecise hanno avuto le due ultime domande « coin_e de_vono essere ;i.1~1u-titi i servi_zii tra. Le infermiere e il .personale di fatica» e « quall riforme ,pratiche sug;gerireste ». . · 'Questo, riassunto in breve, l'esito ,d.el' r,eferendum che veramente merita di essere tenuto in considerazione. Biblioteca Gino Bianco

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