Vita fraterna - anno III - n. 6-7 - 30 mar.-15 apr. 1919

106 X X X Si dànno momenti di, apatia strana, ieguiti da momenti di energia più inesplicabile ancora - tutto sta. neil'eliminare i primi e far durare secondi. X X X O stanchezza, io ho paura di te più che della malattia. Q1,1esta mi potrebbe .solo far soffrire e morire nel corpo, mentre tu mi fai morire lo spirito in Wl corpo semiviYo. X X X Sei peggiore della malattia, o stanchezu : tu liai svenare sen- .za dar febbre, e i1 cervello -che tu prendi conosce la sua miseria con tremenda chiarezza. • V. Amicizie. X X X Non ti vergognare d'esser ricco in amiciz:ie, e soprattutto nou la rinnegare questa tua ricchezza, che sarebbe ingratitudin·c e ti potresti ridurre in povertà. X X X E' raro, a meno d'•essere in due, che nott ii desideri un assente. X X X Il miglior sostegno morale è la bu0tta opit,ione che una persona cara ha dli, noi. X X X Benedici l'amore che il tuo amico ha per te, e benedici anche la cecità di lui che non vede le tue storture. Ma tu, che ben 11! conosci, raddrizzati ond'egli mai s'accorga d'ave.rti tenuto in çooi.iderazione per errore d'affetto. X X X Bene,· che il tuo amico ti creda migliore di quel che sei così, forse, a poco a poco salirai al segno della sua buona opinione; altrimenti potresti anche scendere il :fr. i.otto della tua. Biblioteca Gino Bianco

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