Vita fraterna - anno III - n. 4-5 - 28 feb.-15 mar. 1919

ftTA FRATER)IA legio di poter testimoniare vivo tra i viventi, - e portare a loro - a noi - una scintilfa della vera vita quale solo col supremo sacri,ficio si ottiene: l'esperienza, la testimonianza, la parola dei l\forti. / Questo raggiava nel suo sorriso e ardeva nella· sua parola questo ci inondava l'anima di luce e di un profondo senso religioso di santità. Ricordiamo la voce e il volto con cui, nel primo suo discorso cli propaganda, il 2 dicembre 1917, tra le donne e i bimbi della scuola cli via Stoppani, deplorò e respinse le parole di compassione che, diceva, sentiva intorno a sè andando per le vie della città « come se non fosse la massima felicità aver dato tutto per la patria!» Ricordiamo, in una delle npstre visite a Lui, il 17 gennaio ciel '18. come, dopo che egli ci aveva narrato, pianamente e vivamente, particolari della sua ferita, e delle ore ch'era rimasto sul campo, e dell' operazione ali' ospedaletto - pericolosa, tanto che il medico, rron l'aveva voluta fare senza una domanda scritta di Lui (in quello stato!), e come pure egli l'aveva chiesta per la speranza di poter tornare i11 linea ancora ..... ~ un'amica nostra esclamò, a commento spontaneo. di tante sofferenze con tanto entusiasmo vissute, « E' ben fortunato, Lei ! >> - e ricordiamo come egli, alla strana esclamazione, sfavillò di gioia di esser stato compreso rispondendo: « Ah, sì, davvero ! ». E ricordiamo (chi - che vi abbia assistito - potrà mai dimenticarlo?) il singolarissimo convito spirituale a cui egli chìamò i milanesi, gl'italiani, il 18 gennaio 1918, nel primo anniverario della sua terza ferita, ch'egli chiamò « LA MIA PESTA», (proprio così. come « Dies natalis » chiamavano i martiri di Cristo il giorno della loro. morte, in cui potevano suggellare col sangue la loro fede) - e che gli permise (sono sue parole) « dì .fare godere molti altri della liice che gli'veniva dall'anniversario». Egli parlò di sè (e per questo chiese anzitutto, e ottenne, che non lo si interompesse con applausi). semplicemente,' sinceramente, come per un bisogno di carità fraterna - di far partecipi in qualche misura gli altri della sua prodigiosa esperienza - ma con la propria unì e portò la testimonianza di altri Morti. grandi e oscuri, leggendone le lettere, •richiamandone la figura e l'esempio, promettendone, mostrandone la· solidarietà spirituale, l'assistenza· benefica, continua. coi viventi, nel sacrificio, nella lotta per un ideale, nella vittoria, nella gioia. - Biblioteca Gino Bianco

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