Vita fraterna - anno III - n. 4-5 - 28 feb.-15 mar. 1919

94 'flTA FRAH:RNA grandioso tessuto cli cordiali rapporti, che ci auguriamo sia la base di un non lontano, nuovÒ assetto sociale. E perchè l'abbiamo compreso, perchè c! ha avvinti, perchè abbiamo avuto per la prima volta la felicità di professarlo sinceramente, perchè• si è fissato nella nostra coscienza come una finalità cui costantemente tendere, diciamo che nella guerra si è anno ìl primo passo verso quel fraterno generale procedere, per :' cui progrecliente assestamento fa duopo l'assidua opeÌ·a nostra. E" un risveglio d'anime: questo novello patrimonio deHe co- . ~cienze, tornando ai loro .focolari, milioni cli combattenti, d'ogni condizione sociale, portano seco nella vita civile. Ma è un tenue germoglio che presto può appassire se il gelo lo coglie; l'opera assidua nostra ne sia il sole fecondo. Quel sentimento di fratellanza che ha unito. gli uomini in una Yita di comune travaglio; non si assopisca ora nella tranquillità della Yita civile; bisogna imporci a noi stessi e non cedere a questo, dÌrei quasi, opportunismo del nostro animo, assuefatt; a scuotersi di frof!te all'ineluttabile, ma stibito a prostrarsi tosto che la raaione immediata cessi. Saldi e durevoli saranno i rapporti fra le classi della società quando non per elasticità d'adattan1'@.11tsoecondo l'ambiente e le circostanze, ma per intima convinzione si formeranno. In questo, che è il periodo di transizione che ·precede i·l generale. assestamento della Nazione, preparariamo le basi, che dovranno condurre gli individui verso il nuovo g·enerale a$.5estamento. E come prima cosa, in concorso unanime, aiutiamo i soldati che tornano dal fronte a superare agevolmente l'attuale crisi; strascico della guerra. - I soldati che tornano dal fronte hanno · bi:sogno di conforto, e so1Jratutto di aiuto materiale; essi,· dopo quattrç anni di guerra, dovrebbero trovare sollievo nel riposo; ma essi questo non chiedono o attendono: attendono che la Nazione. si qiostri riconoscente. Ma a. fatti, non a, lusinghii;:re parole, come a' tempi de' tornei. quando il cavaliere vincitore aveva il premio ambito nel bacio della sua bella. Le conseguep~e d'una guerra d'qggi sono ben divei-se da quelle d'un tempo. Questa massa d'uomini, che più temprata e più disciplinata· rientra nel movimento della vita civile, deve essere non onere per. la Nazione, ma 0 ·ettito di vitali energie. Ricordiamoci che essa è la forza viva della Nazione, l'energia produttiva, quella parte della società che h~ sempre compiuto i grandi rivolgimenti sociali. Perciò occorre sviluppare in essi quei ·seHtimenti di fratellanza che ·hanno da ì dura prova acquisito; BibliotecaGino Bianco

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