Vita fraterna - anno III - n. 4-5 - 28 feb.-15 mar. 1919

VITA FRATERNA troppo rraset rata. alla bachicoltura colpeYolmente abbandonata .... a città d'altra parte attrae, conquista, incatena coi suoi commerci e !e sue industrie. Non sappiamo quale sorta di inerzia spirituale fa ancor tenere per umili e trascurabili le fonti vere I': vi,·e del l,lYoro e della ricchezza in Italia. Propaganda si è ìatta. e buona, e avvalorata da cifre incon- ' futabili. Leggere queste cifre, che dar,mo un'idea solo vaga di quanto l'Italia guadagnerebbe dalla p1:oduzione e dall'esportazione di derrate che trascura pe1· t1'apiantare sul nostro suolo industrie che 11011 saranno mai nazionali, e cioè pros~ere, vuol dire suscitare nell'animo nostro un senso di sorpresa dolorosa - quasi di incredulità - Yerso tanta incoscienza e tanta inerzia e tanta ceità che tuttora domina in alto e in basso, fra coloro che dirigono · fra coloro che lavorano: Ancora si corre, si corre, si corre, in cerca di traffici nuovi, cli nuovi lavori, cli nuovi mezzi cli produzione. L'impiegato batte cli porta in porta in cerca cli un posticino che gli darà una magra mercede, gli incatenerà l'anima sulle cifre' e lo ;, rà forse i:1clcfinitivamenle soggetto all'altrui \'Olontà di g-uaclagno. L'operaio vede con occfiio ·pauroso e torvo l'aumento progressiYO delle braccia che c rcano lavoro, il suo lavoro. La disoccupazione e la fame: ecco le sue spine cli ogni giorno. Ma non basta: i propri tari abbandonano la terra. i contadini abbandonano la terrn. E' lo spettacolo di ogni giorno. Ogni giorno qualche ignorotto si sbarazza dei suoi fondi. che gli sono di venuti un pe o insopportabile. I suoi capitali troveranno un miglior impiego nelle grandi indu t1-ie. 11 contadino lascia la terra per l'industria, attratto dall,a apparente mjnor fatica, meglio e più sicuramente ref-ibuita. •E forsè molti di noi ignorano che a poca distanza dai maggiori cer1tri di coltura, a poca distanza dalla nostra Milano st ssa, ,·i sono Yaste regioni potenzialmente ricchissime, che giacciono nella miseria materiale e morale di un incomprensibile e colpevole abbandono, e in cui l'agricoltura è trascurata per colpa cli' chi . a e di chi può. mentre l'industria, non è a11co1·giunta a portan-i la,·oro e pane. • Opera moralmente buona. opera italianamente saggia e ottimo affare è l'aYer oggi il coraggio di ritorna.i·c alla terra, anche se questo possa rappresentare sacrificio ,e rinuncia per chi ha Yincoli stretti con la Yita cittadina. E' que to appunto. in generale, il coraggio che manca. Ed è ottimo e empio e yastissimo campo di feconda attività individuale per chi, in questo suo nuoyo lavoro, portasse il fervore di un'ani 0 ma illuminata alVopera di rinnovamento e di miglioramento delle nostre popolazioni agricole. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==