Vita fraterna - anno III - n. 4-5 - 28 feb.-15 mar. 1919

lo VITA FllATl:ltNA Paesi visitandoli e studiandone le manifestazioni spirituali, industriali, naturali colla scorta delle lingue. Inoltre sarà importante conoscere e leggere le opere più rap~ presentative dell'indirizzo del pensiero filosofico e politico dei vari Paesi. E ancora importa conoscere, leggere e seguire la stampa no-- stra e straniera (giornali e riviste) che meglio rappresenta lo §volgersi della vita politica, economica, scientifica, artistica, spirituale delle varie Nazioni, e quanto in esse vien.e stampato sui principali problemi. Questi punti mi sembra che non debbano venire lasciati in disparte da chi consideri il problema d'ella preparazione e. per ciò ho voluto accennarvi sia pure più ·che brevissimamente. Il compito che ci proponiamo è vasto e le difficoltà sono numerose, ma dobbiamo aver la certezza di assolvere il primo superando le seconde, perchè non fa difetto la fede nella riuscita e la sicurezza nelle nostre forze. Occorre agire sopprimendo in sè e negli altri quel pessimismo e quello scetticismo coi quali venivano considerati tutti i problemi cli vita ·sociale in Italia e sostituendovi la serena visione della realtà e la profonda convinzione di riuscire al meglio. Gaetano Salvernini ha detto nell'Unità a proposito di questo ch'egli chiama il « problema dei problemi »: « E' un problema immenso. l'l'fa non è così immenso che non possa essere superato. Basta éhe i giovani abbiano nello stesso tempo fede in sè stessi e coscienza della propria impreparazione attuale » e più oltre: « O1i ha oggi venti anni si prepari a impadronirsi dell'Italia fra dieci anni. O la ·nostra attuale gioventù ha la forza morale di la,;orare tenacemente una diecina d'anni a crearsi una nuova cultura politica e ad organizzarsi in nuova classe dirigente del paese, in modo da potere sbalzare di seggio tutti i vecchi padreterni, sostituen,dol,i con elementi migliori: oppure anche questo rinnovamento morale prodott'o dalla guerra si ridurrà a un nuovo fiasco». Vi sono in queste parole un augurio ed un ammonimento: i propositi che vi corrisponderanno devono trarre la loro saldezza dalla chiara coscienza dei doveri di qttest' ora. GIUSTINO ARPESANI. BibliotecaGino Bianco

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