Vita fraterna - anno III - n. 4-5 - 28 feb.-15 mar. 1919

VITA ,FRATERNA sone munite cli para-occhi mettere in d_ubbio il nostro intervento, non dico cinque o sei mesi prima che avvenisse, ma financo un mese prima: c'è da chieder i· in che mondo vive sero. Vivevano in quel mondo vecchio che aveva quella mentalità che la guerra · deve aver distrutto: quella mentalità che attribuiva a macchinazioni segrete poteri sovrumani, che non concepiva l'ineluttabilità di un fenomeno storico, che doveva rimanere disorientata davanti alla semplicità spirituale ed alla onestà politica di Wood'row Wilson. Tutto ciò è anche effetto di mancanza di esperienza colletti va nazionale, oltrecchè di deficienza di educazione indiYiduale: la gu'erra ha creato una prof;nda dolorosa· grande esperienza collettiva ed ha forse spinto ad' una più viva educazione individuale. Ne avevano bisogno tutte le Nazioni, ma l'Italia, di più recente forn'iazione nazionale. nella misura maggiore. Il sistema di formazione della nostra coscienza e della nostra cultura è assolutamente incompleto: difatti la scuola, come è oggi, 11011forma nè la coscienza nè la cultura. che. un individ110 -- se vuol formarsele - deve formarsi da sè. dove non subentri alla deficienza della scuola l'influenza plasmatrice dell'educazione famigliare o dell'ambiente in cui vive. :.\fanca in Italia la scuola formatrice che apra la mente e lo spirito alla concezione di ciò che è bello, grande, buono; manca non perchè non abbiamo avuto degli uomini che l'abbiano concepitq, ma· perchè nessuno ancora ebbe la volontà ed il coraggio di agire e di riformare. Ricordiamo le pagine che sul problema della scuola e dell'educazione nazionale scrisse quella grande anima d'Italiano che fu Giuseppe Fraccaroli. pagine che ancora non ebbero l'eco che certamente avranno domani nell'attuazione necessaria della riforma dell'azione educatrice della scuola in Italia. Ma oggi quello che subito ci preoccupa non è la riforma di ,111 sistema educativo. che pure è problema· urgentissimo ma non riguarda più la preparazione individuale che ci ·proponiamo; ma è appunto la possibilità di concretare questo programma di preparazione individuale ad una vita più ampia chè, anche nell'àmbito di una occupazione predominante che ciascuno può avere. non sia più sorda ai palpiti delle diverse manifestazioni dello spirito umano ma consenta al nostro spirito cli accogliere ciò che, è espressione dell'anima, della rnlontà, clcll' attività - individuale e /collett:iYa - dei popoli. Si tratta di. prepara're degli uomini: di questo ha bisogno l'Italia. BibliotecaGino Bianco

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