Vita fraterna - anno III - n. 3 - 20 febbraio 1919

VITA l"RATERNA 61 oramai di·chiarati unanimi per il programma wilsoniano: - non importa se· sinceramente _o subdolame~te; po!c?è _l'una e l'altra cosa costituirebbe per. 1101una uguale mfenontà d1 fronte ad essi• _ sì bene perchè appunto la vittoria si è rivelata ancora una v;lta come sempre, esaltatrice di molti dei più nobili valori umani, . ma ai tempo stesso corruttrice o quanto meno rivélatrice di alcuni -dei lati più miserandi dell'umana natura. E notate b~ne ch'io non intendo punto di riferirmi agli imperialismi convinti e schietti, e ai nazionalismi esaltati e suscettibili che furono una delle forze della guerra e uno dei fattori -della' vittoria, e che da q{1esta troppo naturalmente hanno ricevuto nuovo alimento. Li deploro; ma li comprendo e li rispetto. Io intendo riferirmi al pessimismo incorreggibile della grande, della ~norme massa amorfa, opaca e piatta degli stolidi e dei pavidi. Fu il loro pessimismo, più che non l'aperta ostilità degli avver-. · sarii della guerra, ciò che minaccio di compromettere la vittoria; è il loro pessimismo che minaccia ora di .compromettere la pace. Si avvera anche qui l'eterna sciagurata vicenda, la quale fa che i tristi e i mediocri cerchino il male nel bene; mentre i buoni e i "randi cercano il bene nel male. Che olimpi-ca superiorità - non è vero? - c'era nella loro sfiducia, raccoglitrice instancabile di <:attive notizie e di brutti sintomi, ed ingegnosissima còstruttriee di previsioni catastrofiche, ·ai contro all'ottimismo cieco ed irremovibile di quegli esaltati, che credettero, sempre e a malgrado di tutto, nel successo! E che olimpica superiorità - .non è vero? - ~mche adesso, nella loro sfiducia, raccoglitrice sempre instari1cabile di ogni pettegolezzo e di ogni attrito, e propagatrice ingegnosa -di ogni più di_sperata profezia, di contro all'ottimismo impenitente di quegli ingenui, che credono alla giustizia fra i popoli e aHa futura società delle nazioni ! E 11011 voglio neppure parlai·e di coloro, che panno tremato a verga a verga durante i ·quattro eterni anni' •della attesa mortale, invocando a gran voce Wilson, salvatore e arbitro accetto sotto qualunque condizione; e che -ora si impuntano, intrattabili, ad ogni passo: pronti - dicono - a rimettere tutto ancora una volta alla decisione delle armi. E' contro cotesta miseria di animi, è contro cotesta vera peste psicologica, che gli uomini, ai quali incombe di gettare le basi -dell'avvenire, si debb·ono rµassimamente guardare. Nè io dico che -essi debbano dare soltanto ascolto a quelle minoranze generose, le quali - cotne nel magnifico esempio della rivoluzione e della ri- -costituzione !Ullericana ,cbe sopra ricordammo - furono le _inciBiblioteca Gino Bianco

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