Vita fraterna - anno III - n. 3 - 20 febbraio 1919

. VITA ftATEUlA ,Sr X -X X Chi si senta forte e saldo in un suo princ1p10, non à bùsogno i. asseri.rio assiduamente; bensì cede talvolta aJle piccole ciroo· stanze sicuro della propria forza; nè deve ricorrere aL1acocciu· :taggine per mantenersi sal'do. X X X Taivolta tu vivi con le mani piene di doni, e pur lasci !~anima -divagare in un sogno che sembra più vero e più .buono dei doni. E' ingiusto verso la vita, questo. X X X Se trovi sulla tua strada un cuore p:u giovane del tuo, più ·soffer.emte del tuo,, ~iù del tuo illuso, ahbine tenel'Czza, e proteg- -gil!o: n'attingerai 1 forse moita forza e molta speranza. X X X Non ti stancare di captl'C - lì, la tua forza, la tua vita, la di- °'·ina ·parte di te. Signore, fate che sempre io capisca, anzi· che · J)el'donare ! X X X La cairezza che togl:ie Uh istante di' soffer-enza fisica, vale la :preghiera di, un santo. X X X Un apprezzamento ingiusto non ci ferisce, ci urta; è la freccia ,di verità che penetra ,e ferisce, _talvo~ta a morte. X X X Ama così bene da mettere a frutto tutta la tua intelligenza. X X X Mantienti sempre ~l livello di te stesso e non scendere al H- ,,ello altrui - dico dell'animo, perchè con l'intelligenza devi anzi ·e appunto figura,;ti ogni livello ed ogni punto di vista. X X X Gonsidera le tue debolezze come malattie della tua psiche, da -èttrarle ed ehrrunarle. Non devi imniagin~, per una debÒ!ezza he ti ritrovi, di essere riè moribondo nè · incutahHo. Biblioteca Gino Bianco

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