Vita fraterna - anno I - n. 11 - 15 novembre 1917

372 VITA FRATERNA « Ammetto una maggiore sensibilità nella donna la quale fa si che il suo cammino sia verso l'alto come verso il basso sia una cosa più sentita e perciò più difficile da cambiare. Ma non posso ammettere per nessuna creatura umana che una profonda esperienza, buona o cattiva, rimanga senza effetto. So bene che molti uomini non considerano questo genere di mancanze come appartunenti al campo delle « profonde esperienze, » ma giacchè parliamo della cosa più importante della vita, penso che l'attutimento della sensibilità che dev'essere avvenuto prima di poter invocare una simile ragione è una prova sufficiente degli « effetti » a cui accennavo. · Tutto il senso della verità che era in Hugh vibrò alle parole di Margaret - sentiva eh' ella era essenzialmente nel vero, eh' egli era in fondo d'accordo con lei e che quest'-ora sarebbe stata meglio impiegata nel cercare d' illuminarsi che nell' escogitare delle contraddizioni di cui era solo a mezzo convinto. « Che cosa mi consiglia dunque, Mrs. Ayrton? » domandò ad un tratto. Margaret continuò a lavorare in silenzio per un momento. « Lascerei Maimie sola per un po' » disse. « Se, col tempo, Ella avvertirà un cambiamento in sè riguardo a questa cosa - un cambiamento, per esempio, come lo ha avvertito riguardo ad altre cose prima di venire a Roma - allora la ricerchi nuovamente, si accosti pur di nuovo a lei. Ma non cerchi di andare al di là dell'amicizia fino a tanto eh' ella abbia sentito in Lei la. nuova disposizione. E se q~esta disposizione non v'è, n~.mfaccia nessun passo, Sig. Pelham - non servirebbe a niente. > Hugh capì che ciò era quanto Margaret potéva dargli- - sedette in silenzio p~r un momento, poi si alzò per andarsene. Mentre le stendeva la mano, una certa tristezza nel suo sguardo toccò il cuore di Margaret. « Non pensi che tutto dipenda solo da Lei Sig. Pelham ! » disse con calda gentilezza. « Nessuno di noi andr~bbe molto in là, se questo fosse all'ordine del giorno! Dobbiamo aver. fiducia nella vita - in tutte quelle meravigliose forze vitali che agiscono continuamente intorno a noi ed operano in tutto ciò che noi facciamo d'importante. Hugh ringraziò con un sorriso e pronunciò un tranquillo « arrivederci » - e Margaret, con un' ultima e gentile stretta di mano, andò a suonare il campanello. Non aveva infatti più nulla da dirgli, ma i suoi occhi seguirono il giovane con sguardo amichevole mentre. lasciava la stanza - le piaceva specialmente eh' egli non avesse chiesto di vedere Maimie. BibliotecaGino Bianco

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