Vita fraterna - anno I - n. 11 - 15 novembre 1917

VITA FRATERNA 365 ANNOTAZIONINI MARGINEALLAVITAQUOTIDJANA Interventismo individuale Ci sono dei convinti interventisti, che praticano, individualmente, nella spicciola vita quotidiana, il più vile neutralismo.• - Sentono con le proprie. orecchie parole, discorsi, insinuazioni contro fa guerra, contro la vittoria,. - e tacciono, non trovano, nella tristezza, nel disgusto che invade i loro cuori, la forza di reagire, di rispondere, di ribattere con le loro parole di fede, di fermezza, di volontà. - Vergogna : così si cede le armi davanti al nemico e lo si fa forte con la nostra debolezza. - Bisogna ascoltare vigili questo genere di discorsi, e intervenire sempre, chiunque sia che parla, noto o ignoto, grande o piccolo. La nostra convinzione è una povera convinzione se non ci dà questo coraggio, se non ci fa sentire questo dovere. Non spaventiamoci della loquacità, della sicurezza assertiva dei disfattisti: basta spesso una nostra parola convinta, seria e serena a convertir molti - basti almeno (e non sarà poco) a farli tacere. Il coraggio civile dietro al c-oraggio militare Ci .vuole il coraggio civile di chi sa il perchè e sente il valore della nostra guerra, dietro al coraggio di chi al fronte la combatte. In questo senso si può dire (e soprattutto si deve fare) che tutto il Paese sia unito in un combat~imento. E se al fronte si abbatte - pur senz'odio individuale - il nemico esterno, evidente, dichiarato, - nel campo civile si deve lottare senza posa contro il nemico interno: su.bdolo, multiforme, insidioso e potentL,simo alleato del nemico esterno: · neutralisti, disfattisti, allarmisti, imboscati, imboscatori, sabotatori, ·-· di ogni marca, devono essere combattuti, avversati, perseguitati, coi1vinti o denunciati. Senza odio individuale, ma con coraggio e fermezza. Non ci trattenga il pur penoso pensiero di procurar loro, individualmente, noie, guai e dispiaceri. Pensiamo quanti immensi dolori e i 11numerevoli possono derivare (e già son derivati) dalle conseguenze lontane dell'opera pur minuta di questi nemici interni, consci o inconsci, volenti o comandati ! Che diremmo del combattente che ristasse dal tirare la sua fucilata trattenuto dal pensiero dei dolori individuali di cui essa sarebbe fatalmente causa? ..... L'Unione sacra, lealmente riaffermate, implica quanto al passato un'assoluzione generale per chi non vi partecipò finora. Bene. Ma quanto al presente e al futuro badiamo e affermiamo che uniore sacra è a patto che lo scopo unico stia: la resistenza e la vittoria. E vigiliamo - fidenti e non più pigramente tolleranti, - che cosi sia. BibliotecaGino Bianco

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