Vita fraterna - anno I - n. 11 - 15 novembre 1917

358 VITA FRATERNA LO SPIRITO DELLA PROPAGANDA Al ripetersi delle parole con cui dall'uno all'altro dei paesi alleati, gli uomini di governo affermavano le ragioni, il fine, lo spirito della guerra il pubblico sorrideva scettico o, faceva atti d'impazienza preso da un improvviso disgusto, da una nuova paura della rettorica e dei discorsi. Mentre le conferenze si concre.tavano sempre più rapide e si s_pogliavano d'ogni cerimoniale di convenzione che potesse rinnovare il ricordo delle vuote forme in cui s'avvolgeva il mistero della diplomazia, la stampa, che sente il suo dovere di fronte all' ipersensibilità del lettore, s'affrettava nei suoi resoconti a mettere in rilievo la necessità, il senso pratico di queste· pubbliche manifestazioni. Invece di provare a spiegarcene la ragione, noi abbiam durato un po' di tempo a far mer~viglie che nell'Inghilterra energica e silenziosa si parlasse ora tanto. Il pubblico rimaneva indifferente quando lo si voleva persuadere di un'offensiva continua di tutte le energie spirituali necessaria a sostenere e a mettere in valore· l'offensiva aspra delle armi : combattimento assiduo del pensiero, nel paese e fuori, in giorni in cui a nessuno e a nulla di quel che vive in noi è permesso di giacere inoperoso. Il paese, che aveva seguito con tanta angoscia l'angoscia degli altri popoli, quando, escito dalla crisi, sentì venuta l'ora sua, raccolse lo sguardo su se stesso entrò in un raccoglimento profondo che fu isolamento, che potè sembrare improvviso disinte-· ressamento e indifferenza per gli altri popoli, per il loro pensiero.: tutti tesi nello sforzo chiamavamo nostra la guerra che combatteva11_10 perchè ci sentivamo soli, e accettavamo d'esser soli a sopportarne la responsabilità, il peso immenso. Una guerra o si perde o si vince,. questo era il pensiero comune. Come dominati dalla gravità dei fatti ci sembrava vana la parola che pretendesse spiegarli e trarli in luce e nella sproporzione tra il mezzo e il fine spariva, per l'opinione pubblica, il valore pratico di un'opera assidua di propaganda. Quando se ne incominciò a parlare fra noi sembrò a taluni una cosa volgare, come un far mercato del generoso e santo sacrificio dei combattenti,. ad altri cosa superflua, come se la nostra nuova storia dovesse per se stessa irraggiare intorno tutta la sua virtù. L' idea di propaganda non aveva corso fra noi, l' opera non vi aveva alcuna tradizione: non solo, ma i più ignoravano l'immensa. BibliotecaGino Bianco

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