Vita fraterna - anno I - n. 11 - 15 novembre 1917

VITA FRATERNA 357 ·portarmene per rallegrarmi l'ambiente. Non so più che fiori fossero. So soltanto che quella sera la morte mi sembrò meno nera: nel sogno mi vedevo avvolto in una gran bandiera tricolore che scompariva sotto i fiori e vedevo fiori attorno, fiori dappertutto come se il grande camerone ne fosse pieno .... _Eppure vi sono ancora degli incoscienti e degli ignoranti che non solo non s'inchinano riverenti davanti a queste donne, ma si permettono di negarne l'utilità, di irridere ali' opera loro. Tra costoro non mancano i padri ed i fratelli che credono forse, così facendo, di giustificare l'assenteismo imposto alle loro figlie o sorelle: non mancano le madri che credono forse tenendo le figlie per forza lontane dagli ospedali, di conservare loro una ingenuità di m_enteche si perde non già nelle corsie, ma nelle scuole prima, nei salotti o nei ritrovi poi. Ebbene io non voglio essere cattivo. Non voglio augurare a questi genitori di sapere il figlio moribondo in un ospedale dove non v1 sono infermiere, dove nelle ultime sue ore, un piantone gli dormirà accanto il suo sonno di stanchezza indifferente. No. Auguro soltanto ad essi di sapere che per sole 24 ore il figlio ha dato in ismanie, ha chiamato, ha invocato aiuto alle sue sofferenze senza che nessuno facesse attenzione a lui perchè la crisi magari era prevista e il dottore aveva lasciato detto di chiamarlo soltanto se vi era un fatto nuovo. Auguro ad essi di avere per un istante la visione del figlio che chiama invano. Basterebbe ques_ta per indurli nonchè a trattenere, a spingere le figlie negli ospedali. Per non avere il rimorso di aver lasciato morire abbandonato anche un solo figlio di mamma.... Padiglione Zonda, 14-11-17. Ten. F L'LCIERr PAULt;CCI DI CALilOLr. 2 NOVEMBRE Ho sfogliato oggi varie raccolte di scritti di soldati morti in guerra: lettere, ricordi, ,annotazioni quotidiane, e soprattutto saluti scritti prima di pariire per la guerra o prima di un combattimento importante, testamenti di pensiero e d'amore. - Sono pagine di autori diversissimi: letterati riconosciuti, poeti non ancor sbocciati alla fama, giovani studenti, umili lavoratori. - Ma in tutti, e pht di tutto, mi colpisce qualche cosa che ne -è come il senso profondo comune, e che ho già osserrato spesso nei miei feriti aggravati, in ospedale: la morte preveduta, considerato come un coso probabile, relativamente al quale si preordinano ill certa mfsura i fatti e gli atti propri e altrui. - Così la morte e domi/lata dalla vita, perde il s1w tristissimo carattere di agguato, di tragedia inattesa; - e la vita acquista grandezza nuova, e si estende al di Là della morte. L'umanità trascende i suoi limiti apparenti, accettandoli,, e trionfa. a. BibliotecaGino Bianco

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