Vita fraterna - anno I - n. 10 - 15 ottobre 1917

310 I VITA ,FRATERNA Pensiamoci. Mi pare che questa sia la faccia piit reale del problema terribile. È solo tenendo costantemente l'anima tesa lassù, in mezzo ad essi, in mezzo ai nostri martiri, che noi potremo essere pervasi da un amore così grande, così puro, così santo, da poter dare la nostra opera nello sforzo quotidiano verso la giustizia. SOFIA V AGGI REBUSCHINI. LA MIA FORZI\ (LETTERA A ME STESSO) • - Sono ammalato da un mese e mezzo ; la febbre e la dieta han fatto consumare i miei muscoli resistenti e han diminuite assai le energie che servivano ai miei sensi. Leggo a lungo, e gli occhi mi bruciano e devo smettere per parecchi giorni la lettura ; faccio un <lise- . gnino e la mano mi trema e il cervello si stanca; mi sono accomodato la incolta barba facendo uso delle forbici e la schiena mi si è tutta indolenzita e ho dovuto star coricato .tutto il giorno. Non sono mai sceso dal letto se non sorretto da forti braccia, e se scendessi da solo non mi sosterrei in piedi e mi verrebbe il capogiro. Devo scrupolosamente osservare la dieta perchè una trasgressione è certa causa di febbre. insomma ruomo fisico pesante non avendo le necessarie forze, non può far più nulla. Io sono allora un uomo senza forza, incapace quindi di qualsiasi azione, almeno forte? In un'ora come la nostra, italiana specialmente, sono indispensabili uomini forti, energie vive - i deboli sono dannosi. Ma io non sono debole ... perchè io!... mi sento forte, pieno e ricco di energie, che vivono e si sprigionano dal cuore, dall'anima, dallo spirito tutto! In questo tempo, in cui il mio fisico s'è tanto indebolito - (e che m'importa, quando non devo fare il facchino ....) io! sono rimasto nella più bella quiete de' miei dolori, de' miei pensieri. La mia coscienza (talvolta troppo inascoltata fra i rumori della vita) dal più profondo del suo centro vitale sorvegliava tutto e tutto vagliava facendo percorrere al pensiero tutte le vie dove si potesse scoprire qualcosa di buono da accettare, qualcosa di cattivo da troncare; e severa mi torturava dove non potessi capire per poca volontà, dolce mi avvertiva dove toccassi la verità. Oh verità tanto bella quando sei veduta ... ' tanto difficile da trovare ... troppo difficile da conservare! Eppure tutta la gioia del giusto è nella verità ... quanto poca gioia ha allora il giusto I Ma è tanto grande la più piccola gioia della verità! Biblioteca Gino Bianco I

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