Vita fraterna - anno I - n. 10 - 15 ottobre 1917

336 VITA FRATERNA Guardò rapidamente Maimie e con suà grande costernazione la vide pallida e tremante come una persona che abbia ricevuto un colpo materiale. « Maimie! » gridò - stendendo una mano per afferrare una delle sue. Ma essa si ritrasse da lui - non con intenzione, ma, peggio ancora, sfuggendolo col moto istintivo di un fanciullo minacciato. « Non mi tocchi ! » - quella parola era echeggiata come s'egli avesse messo ra mano su di una ferita aperta - aggiungendovi un ultimo senso intollerabile. E pero, sempre allontanandosi così da lui, essa continuava a guardarlo fissamente - penosamente - come se la donna che era in lei riconoscesse la necessità di una ~piegazione e si sforzasse di darla - I la donna che lottava contro quella cosa ancor più eterna, « il fanciullo colpito ». ·Ma i suoi occhi dilatati e le sue labbra tremanti erano terribili per Hugh, e con un grido egli affondò il viso nelle mani. « Maimie - fanciulla - non mi guardi così! Dio sa se le voglio bene, ma non le parlerò più se devo vederla ridotta a questo modo! » Il grido di dolore sembrò rompere lo stupore che aveva colpito Maimie, ed il suo viso si fece un po' più normale. « È perchè anch' io l'amavo tanto! » disse con un leggero brivido - e poi - sempre nello stesso modo terribile ed inconscio - le sue lagrime sgorgarono ed essa sedette lì, piangendo e sussultando nel suo dolore, proprio come un bimbo desolato. • Hugh si alzò d'un tratto - eri soppraffatto dal senso di cose terribili, estranee ch'egli non riusciva ad afferrare. Aveva detto a Maimie quella cosa per ragione d'onestà e, certo, si era aspettato che le farebbe dispiacere, - ma non fino a quel punto! Il suo estremo dolore gli era tanto incomprensibile quanto era terribile e s'egli non poteva avvicinarlesi, le ultime parole di lei denunciavan_o qualcosa di più di ciò ch'egli riuscirebbe mai a padroneggiare. Si allontanò di alcuni passi e si appogg!Ò ad un albero. « Le par proprio qualcosa di così terribile, Maimie? » domandò dolcemente. « Non lo dico per scusarmi, ma non feci mai male ad una donna, mia cara, nè mai amai nessuna di loro. » Allora Maimie s'infiammò. e Ma non vede che in questo appunto fu l' offesa! > esclamò « e la vergogna per lei - per loro - per me? O comprende così poco da ritenere che il dolore eh' Ella vede attualment-e sia gelosia? ·GeBibliotecaGino Bianco \

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