Vita fraterna - anno I - n. 10 - 15 ottobre 1917

., VITA FRATERNA 333 della Campagna. Hugh fu subito affascinato dalla piccola e strana galleria che dovettero attraversare appena il gran cancello d' entrata si fu chiuso dietro a loro - poi dal loro riuscire sul primo terrazzo coi grandi platani nodosi e la vasta Campagna che si stendeva loro dinnanzi a circa milleduecento piedi al dissotto ('1). Poi vennero le scale a chiocciola conducenti su alle cascate - e l'uscita giusto dove il torrente d'acqua raggiunge i limiti del suo alveo e spicca il suo salto ad uso ventaglio nel bacino che gli si apre a trenta piedi circa dissotto (2). Quindi venne la salita lungo la rapida corrente, più tardi lo svoltare in un viale a sinistra e sempre, ad intervalli, fra le radure degli alberi, la vista della Campagna con Roma nel centro e il balenio del .. mare a Ostia, sulla sinistra. Hugh era stato una volta in India, qualche anno prima e sentì immediatamente che la Campagna Romana ricordava alcuni dei suoi tratti più caratteristici, ma sempre con questo in più - cioè quel misto di Oriente e di Occidente che forma così continuamente e particolarmente il fa~cino dell'Italia. _ Poco dopo la una raggiunsero Ja Rufinella. Per passare da Villa Aldobrandini a Villa Lancellotti era stato necessario scavalcare un muricciuolo e passare attraverso un cespuglieto abbastanza folto, ma John Ayrton spiegò che la Villa Lancellottì era aperta al pubblico in quella stagione e che non commettevano perciò un' infrazione e non facevano che abbreviare un po' la strada con quel modo originale di entrare. Una breve e ripida ascesa li portò alla casa deserta descritta da Maimie e lì, sotto al portico, fra i pilastri rovinati e i vasi etruschi la brigata fece allegramente colazione. Da una tasca del suo soprabito Mr. Ayrton sortì _quattro bicchierini che servirono per il Chianti - mentre per le uova ed i sandwiches ci ~i dovette servire delle mani. Tutto era d'un'estrema semplicità, ma anche a parte di più profonde correnti e speranze che la giornata potesse contenere, Hugh sentiva di ora in ora che questa era una delle giornate più interamente felici della sua vita. Si trovava bene fra quelle persone - la loro larga coltura e il loro fascino sociale nonchè il loro viaggiare indifferentemente in seconda classe e la loro colazione alla zingara - tutto ciò dava un senso di larghezza e di realtà che sembrava ridestare la larghezza e la realtà che erano in lui pure. Corrispondeva a sua volta agi' influssi dell'ora col raccontare piccoli curiosi aneddoti dei suoi viaggi in Oriente che rivelavano il suo modo di vedere ·e dì sentire non meno profondo di quello dei suoi attuali compagni, quando (1) 400 mt. ca. (2) 10 mt. ca. (N. d. T.) BibliotecaGino Bianco

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