Vita fraterna - anno I - n. 10 - 15 ottobre 1917

VITA FRATERNA 323 è innegabile che i rapporti tra uomini e donne, accomunati per la prima volta in un ambiente di lavoro, non sono improntati ad una vera colleganza, ma degenerano in quelle manifestazioni sentimentali molt9 bene messe in rilievo dagli episodietti cavallereschi che il Corriere d'Italia, riuscendo nell'intento contrario a quello propostosi, attribuisce ad ufficiali e soldati di un ospedale militare, tutti in .convulsione, per una bella piantona colpevole unicamente di esser tale. Ma lo strano si è che mentre oggi ogni attimo di vita .attuale, non va disgiunto da uno sfoggio di analisi e di introspezione, ogni volta che si giudicano le debolezze femminili, non .si voglia tener conto del carattere e dell'educazione della donna, nei riguardi dei quali il pensiero dell'uomo ha tanto peso e tanta responsabilità: perchè la donna è come l'uomo la vuole, e poche sono coloro che rinunciano alle tradizionali forme esteriori della loro femminilità a tutto scapito della medesima. Se le donne dunque non hanno dato buona prova negli uffici militari, la loro leggerezza non è però più colpevole di quella di coloro che non hanno saputo usare della loro autorità per porre rimedio ad uno stato di cose deplorevole, o di coloro che hanno .mostrato di non avere nessuna coscienza della loro missione e nessun rispetto per la nuova compagna di lavoro. Quindi è che se anche noi apprezziamo altamente il richiamo fatto al personale femminile dipendente dalla Direzione del munizionamento dell'Arsenale di Spezia, e vorremmo che ques~o savio ammonimento si moltiplicasse, in quanto riconosciamo la necessità che la massa femminile, che ha intrappreso un lavoro del tutto nuovo ed in condizioni di ambiente del tutto nuove, ha bisogno di incoraggiamento e di guida • e troviamo anche che tali moniti saranno più efficaci se partiranno da coloro che sino ad oggi non hanno apprezzato che le qualità esteriori della donna e della femminilità. Tutto ciò però non ci dispensa dal discutere il provvedimento preso. L'ammissione delle donne negli uffici militari si accentuò quando fra le ombre protettrici dei sacri « boschi » si fece strada un certo venticello poco salubre che obbligava molti militari a prendere un'altra via. Nè noi sappiamo perchè in quell'epoca si fece dall' autorita militare tanto disperato appello alla prestazione d'opera femminile per gli uffici e per gli ospedali militari, giacchè sfortun~tamente anche allora già si annoveravano reduci mutilati e gli invalidi alle fatiche di guerra; come non comprendiamo le dracòniane misure preannunciate, mentre troveremmo legittimo un parziale licenziamento per far posto " Biblioteca Gino Bianco

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