Vita fraterna - anno I - n. 10 - 15 ottobre 1917

316 VITA FRATERNA stiche da cui derivarono le innumeri complicazioni della società attuale, gli innumeri bisogni materiali, e l'arida sconsolante sterile teoria egoistica dominante, che fa dell'uomo unico scopo a se stesso. Ma ogni religione e ogni sana e feconda morale insegnano che il valore umano è tutto nella sua relatività ali' opera che l' ha preceduto, all'opera universale che in quell'ora si elabora• e prepara l'avvenire. Piccolo erede del passato l'uomo ha H dovere di aumentar il patrimonio comune pèr il futuro: atomo, deve bruciare nella gran vam~a che si inalza e si purifica ardendo. La nostra educazione è gravemente difettosa per tale rapporto: , l'uomo vi supplisce un poco per l'esperienza tradizionale di governo e. di relazioni. , E la donna? La donna deve aver alimentato per· anni con tutta se stessa la vita del figlio suo, e lasciarselo strappare, poi, per doveri che non può riconoscere. perchè troppo superiori alla mentalità che le si concesse. La donna soffre delle necessità moderne, curva a un lavoro che la sfibra; ma inconscia delle ragioni generali che lo giustificano e lo avvalorano, priva, di fronte all' uomo e alla legge, di quei diritti che il suo lavoro appunto giustifica e reclama. Dovrebbe, soltanto, saper - educare - delle bimbette, - sane e vane; - dei bimbi, - robusti, sì, anche in egoismo. È giusto che mezza umanità sia strumento inconscio e passivo della vita incalzante? È questo, per me, il cuore della questione femminista. Facciamo in modo che la donna pure senta la sua missione umana, uguale a quella dell'uomo nell'essenza, dissimile nell' esplicazione; che è elevamento ver_so la perfezione, dignità di dovere nel presente verso l'avvenire. Facciamo eh' ella pure sia in contatto aperto "ano vivo con la vita: ne senta tu,tt1 i problemi - religiosi sociali politici economici - non attraverso ad un bagaglio faragginoso di nozioni, ma per un fondamento armonico di cultura, per un'educazione che l' avvezzi ad uscire dalla sua cerchia piccina e garrula, a sentire l'importanza vitale, la responsabilità grave di ogni atomo verso l'eterno tutto; a sentire ogni minimo atto della sua vita, pur nella pratica quotidiana, pervaso dalla bellezza e dalla dignità di umHe ma cosciente rispettosa devota collaborazione alla grande opera di Dio e dell'uomo. - BibliotecaGino Bianco

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