Vita fraterna - anno I - n. 9 - 15 settembre 1917

276 VITA FRATERNA · mediatamente al suo fianco, imprimendo, senza indµgio, con la massa imponente del vostro corpo un moto più accelerato all'esercito delle volontà, - o quel potere discorda dalla vostra dottrina, e siete sper• giuri verso di essa. Comunque, davanti alla storia, voi siete macchiati di passività, voi non foste uomini nel momento e nelle condizioni essenzialmente vitali della vostra patria, e di tutta l'umanità. E non si vanta un patriottismo, quando non si è operatori in esso; non vale l'obbedienza ad una imposizione di governo, ad uno stato di fatto. quando il principio è contorto, e si rifà, nell'ombra, della sua marcia forzata al sote. Quella disciplina ufficiale non è ~he un titolo ·in mano nostra, per suffragare l'accusa che vi facciamo di deboli, di passivi, di rimorchiati. E questo è il vostro castigo: trascinarvi a rimorchio del secolo. In questo secolo immane, in cui tutte le dottrine fiammeggiano in consulto appassionato per la mossa più solenne e fattiva che epoca mai vide, voi siete costretti a muovervi nolenti, a consentire discordi, a piegare rigidi : la più meschina e -raccapricciante condizione, la più immorale che coscienza d'individuo e di partito possa subire. Il seme che cade nel più obliato pugno di terra, nasce anche fra i sassi d'una strada o fra le tegole d'un tetto, verdeggia, dispiega puro il suo poema intero d'ordine e di bellezza, compie la sua legge di vita: opera senza indugio, è. Che non sia segno oscuro di sterilità - come di foglia rotolata dal vento, e che dissecca - il vos!ro angusto seguire il carro, con l'occhio crucciato, sempre volto indietro alla vostra neutralità sfuggita, o, da una parte, alla vostra pace sfuggente .... O secolo, alla tua fronte, nel tuo sole, consumaci, ed eterna la nostra dottrina di giustizia, di patria ! 18 Agosto 1917. L. La Nota del Papa, se appare iniziativa, è troppo tarda di fronte alle esigenze dei popoii, e sempre precoce di fronte alle condizioni dei governi, per aver diritto di cittadinanza in una verace attività, mentre il dissidio immorale è dottrinalmente rinnovato rispetto alla guerra, che trova implicita consacrazione quando si parla di « onore delle armi », e brutale co11;dannaquando si parla di « inutile strage ~. - e mentre l'equivoco illegale è praticamente riprodotto da chi non assunse positiva responsabilità iniziale, e si assume responsabilità presente, inducendo una commozione che è a profondo danno· d'una delle parti . . . . . Ma, intanto, la marcia vittoriosa degli Alleati travolge gli ostacoli, e s' incarica della sentenza . ... L. Biblioteca Gino Bianco

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