Vita fraterna - anno I - n. 9 - 15 settembre 1917

VITA FRATERNA enormemente nell'aspetto a seconda dell'umore. Quella sera era felice e sembrava perciò quasi bella. La sua figuretta graziosa e slanciata era vestita di un abito « principessa > a pagliette nere, avvivato solo. da un grosso ciuffo di convolvoli sulla spalla sinistra - i suoi capelli neri e ricciuti lo sembravano quella sera ancor più del solito ed erano raccolti in un nodo sulla sua testolina portata fieramente - e i suoi occhi grigi, che in momenti di depressione prendevano il colore della lavagna, erano, quella sera, molto più prossimi ad un celeste cupo e profondo. Un leggero incarnato riscaldava per di più il piccolo viso ovale usualmente un po' troppo pallido ed ognuno dei suoi tratti esprimeva vita e carattere. Hugh tratteneva leggermente il respiro nel guardarla : era internamente ed esternamente una cosa così viva - così completamente ed assolutamente desiderabile I Bene - non vi era poi troppo da aspettare fino a domani, e il suo cuore era pieno di speranza perchè essa era stata gentile quella sera e persino, per lei, straordinariamente gentile. Per il momento decise di andarsene - non v'era ragione per lui di rimaner oltre in una scena. alla quale non poteva in verun modo prender parte. Si accostò alla sua ospite per farle i suoi ringraziamenti e pren- r dere congedo. « A domani dunque - dieci minuti prima dell~ undici in Piazza Termini > disse Margaret sorridendo. « A domani - dieci minuti prima delle undici » rispose Hugh sorridendo e con profonda gioia. ( irad. àa p ALMIRA ZACCARIA). (Continua). LETTERE DI.· GUERRA ~ 17-18 Agosto 1917. Perdonatemi se io non scrivo da qualche tempò a voi, come vorrei; i giorni si susseguono in ,questo periodo pieni di cose, di piccoli lavori urgenti, di impressioni che riempiono la mente, che appassionano l'anima e la fanno pensare ansiosa. E così talora questo arruffi~ di idee n~:mriesce a calmarsi per sciogliersi nelle troppo brevi pagine di una lettera per voi a cui il mio pensiero è rivolto sempre. Così questa sera non è una lettera che io scrivo a voi : su questa pagina bianca che mi sta davanti la mia mano ha cominciato a scorrere come su altre pagine che da qualche tempo vado riempiendo, e dove una Biblioteca Gino Bianco

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