Vita fraterna - anno I - n. 9 - 15 settembre 1917

298 ... , VlTA FRATERXA parte delle mille impressioni che in questi tempi formano la vita della nostra mente io vado raccogliendo. Si fa quasi più rapido il ritmo della vita da qualche tempo. I problemi che si snodano dalla guerra immensa sono e appaiono sempre più colossali; ci si sente in certi momenti, - mi sento soprattutto io che pure vorrei completamente afferrarli - troppo inferiore per poterli del tutto comprendere. Oggi, malgrado vani tentativi che pur sono l' inizio dell' ancor lontana fine, la guerra prosegue e ci assorbe per il suo svolgimento; ma già ingigantiscono continuamente e si rivelano tutti i problemi del dopo guerra. Si sente che si deve incominciare a conoscerli più a fondo, a non vederli sotto false prospettive, a p~- sare, - soprattutto da chi domani non vorrà, e non dovrà essen;e fuori perchè sarà dovere contribuire a risolverli, - al modo con cui dovranno essere risolti e come la loro soluzione dovrà essere imperniata dalle varie correnti del pensiero politico e sociale. Mi accorgo che forse non tutti hanno la coscienza della già profondissima rivoluzione avvenuta, prodotta dalla guerra e che dopo la guerra avrà la sua manifestazione esteriore completa nel nuovo assetto delle coscienze dei popoli. È allora che noi dovremo esser pronti a guidare e non a lasciarci trascinare, come si è fatto da molti finora. È allora che occorrerà tutta la nostra fede e la nostra volontà per , poter raccogliere ciò che la guerra d'oggi ha prodotto. Queste finora che ho scritto mi sembrano però frasi, perchè chi le ha scritte pare a se stesso a~cora impreparato; ma mi sento impreparato solo però nella conoscenza completa - pure essenzialissima - di tutti i probl~mi ; non mi sento impreparato al contrario nella coscienza colla quale andranno affrontati e nella larghezza di vedute con la quale dei problemi, di portata di gran lunga maggiore di quelli che afflissero la meschina vita nostra di ieri, dovranno venir considerati. Perciò è questo un tempo di raccoglimento e di preparazione; mi occorrerebbe una corrispondenza attiva di idee con chi avesse già intravveduto tale questione e avesse già pensato ai suoi termini principali. Ma del resto ci sarà tempo anche per questo, se Dio vorrà. Oggi pensiamo alla guerra e ai problemi attualissimi; attraversiamo il periodo di manovre di pace più o meno sincere ed oneste, periodo pericoloso soprattutto per noi italiani che abbiamo tanti larvati nemici in casa più. degli altri popoli (alleati e nemici). Io .non so se la proposta di pace del Papa (che prevedevo fosse quale fu difatti) sia stata dettata da una coscienza alta ed onesta, o da una visiorre politica traviata ed influenzata. Ad ogni modo è gretta e non vibra e BibliotecaGino Bianco

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