Vita fraterna - anno I - n. 9 - 15 settembre 1917

VITA FRATERNA 295 « Domani andiamo a fare uu picnic ai Castelli, signor Pelham - le piacerebbe di venir con noi? » Hugh si volse gioiosamente alle sue parole - la sua voce non meno del suo invito gli denunciava lo stato d'animo di lei - e la sua depressione, già alleviata dalla Marchesa, svanì completamente. « Ella indovina già la mia risposta - verrei con gran piacere, 'I> rispose tutto felice. « Ma sua sorella vorrà poi accettarmi nella compagnia? » « Indubbiamente -- glielo domanderemo dopo il pranzo. Ma non sarà una partita di società, sa, saremo soli fra di noi. Avevamo pensato di andare a Frascati. Il programma è molto semplice - si partirà alle undici col tram elettrico che arriva a Frascati alle dodici e un quarto. Di lì si camminerà per un'ora attraverso la Villa Aldobrandini fino a un punto della Villa Lancellotti detto la « Rufinella ,, dove vi è una casa vuota con un portico delizioso sotto il quale si farà colazione. Poi gireremo fin che vorremo per la villa - visiteremo al ritorno la Vìlla Falconieri e saremo di nuovo a Roma per le cinque o le sei, secondo che prenderemo il thè a Frascati o meno. Ho già fatto varie volte questa gita nelle mie visite precedenti a Roma, ma non me ne stanco mai e se lei non conosce ancora quelle ville, sono certa che le piaceranno molto. » « Mi sembra che sarà una giornata perfetta > disse Hugh tranquillamente - e, diffatti, le visioni evocate da Maimie Io avevano talmente riempito di gioia, che gl' importava poco che il conte Rinaldi reclamasse di nuovo proprio allora l'attenzione della sua vicina e eh' egli non avesse più praticamente nessuna conversazione con lei per il resto del pranzo. Era sorto in lu~ il proposito di approfittare di quel giorno in campagna per mettere alla prova il suo destino - le occasioni non sarebbero cartamente mancate e la buona sorella maggiore lo avrebbe di certo aiutato, s' egli glielo avesse fatto un po' capire mentre le avrebbe chiesto d' invitarlo. Hugh fece questo non appena l'occasione si presentò e gli sembrò che Margaret non fosse ostile al suo segreto intento quando gli rispose sorridendo di venir~ in ogni modo e di partecipare pure alla loro semplice giornata se ciò gli faceva piacere. Non era riuscito a scambiare che pochissime parole con lei, giacchè, quasi subito dopo il loro ritorno nella sala di ricevimento, finito il pranzo, gli ospiti abituali del Lunedì sera erano cominciati ad arrivare. Ma le poche parole scambiate erano state soddisfacenti e Hugh, mentre stava ora un po' in disparte ad osservare i vari arrivanti, pensava al « domani ». Biblioteca Gino Bianco

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