Vita fraterna - anno I - n. 9 - 15 settembre 1917

VITA FRATERNA sto. Quello spirito conservatore che era una parte vitale di Hugh - che veniva dal suo temperamento e dal suo modo di vedere originale, Maimie era pronta ad accettarlo. Riconosceva persino che potrebbe controbilanciare molto bene il proprio temperamento tanto più radicale e potrebbe pcrtarli ad amarsi ancora maggiormente per lo scambio continuo che ne sarebbe necessariamente derivato. Ciò che sentiva solo di non poter tollerare erano le sovrapposizioni di altri tempi - le idee che non erano proprio quelle particolari di Hugh - le limitazioni che nori contenevano nulla di Hugh, ma erano solo formule accettate da tempo e nelle quali ricadeva quasi meccanicamente, ma che ciononostante e per il fatto di accettarle, gli avevano formato intorno CO!lleuna corazza di ferro. Potrebbe pur farle pena ancora, lo sapeva bene, eh' egli non abbracciasse del tutto il militantismo - che, probabilmente, non lo farebbe mai. Ma ch'egli ne comprendesse ora l'importanza - ne sentisse !o spirito vivificante per quello che era e si comportasse verso di .esso rispettosamente - questo, Maimie lo sapeva, era la cosa essenziale. Sentiva che se lo avesse sposato mentre serbava ancora la sua vecchia attitudine, sarebbe stata un' infedeltà orribile da parte sua. Sarebbe stato come ammettere che si negasse lo spirito in una forma in cui, per lei, lo spir'to si era profondamente rivelato. E il « rinnegamento » si sarebbe ripetuto per molte altre cose della vita - ciò Maimie lo aveva sempre veduto con luminosa chiarezza e questa era la ragione per cui aveva detto a Margaret che la sua difficoltà non era connessa col movimento suffragista, militante o meno, se non in quanto essa era e una » con quel movimento. Aveva rtconosciuto in una parola che la divergenza fra Hugh e -lei riguardo il militantismo era sintomatico e permanente - che il militantismo suffragista potrebbe effettivamente cessare un giorno o l'altro colla concessione del · suffragio, ma che, finchè Hugh rimaneva nella sua « corazza », le difficoltà fra di loro non sarebbero mai cessate. Sempre di nuovo egli avrebbe negato lo « spirito » quand'esso si manifestasse in forme non abbastanza convenzionali e sapeva pure che ogniqualvolta lo avesse veduto far così, la fiamma denunciatrice sarebbe sorta in lei. No, nessuna vera unione sarebbe stata possibile finchè le forme avessero per Hugh più importanza della realtà, finch'egli non avesse raggiunta la visione che « vede attraverso ». Ma era stato solo questo - cioè la sua , falsa attitudine - che le aveva importato. Se questa ora si modificava, tutto il resto era 'ben poca cosa. Cosa poteva dirgli ora per cancellare i piccoli urti che sapeva di avergli inflitti durante il pranzo? Non poteva pensare che ad una cosa. Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==