Vita fraterna - anno I - n. 9 - 15 settembre 1917

292 VlTA FRATERNA era abituata ad una società più vasta della sua propria, e ch'egli doveva esserle sembrato estremamente provinciale o antidiluviano in altre simili occasioni. Tutte queste cose unite insieme gli davano ora come una vaga angoscia -· un po' di vergogna per il passato e di paura per l'avvenire. Ma quest'ombra di pena dava al suo viso qualcosa che gli mancava di solito - una viva umanità - e la Marchesa incontrando in pieno gli occhi grigi e tristi eh' egli le rivolse quando essa gli parlò, sentì sorgere in lei un'improvvisa simpatia per questo silenzioso ma interessante giovane inglese. « Piacere alla Marchesa » significava il cadere immediato di qualsiasi .barriera e Hugh: ed egli fu presto ammaliato e ravvivato da quella personalità ricca ed elevata che gli prodigava ora del ~uo meglio. Gli parlò di libri e di commedie, un po' di politica e di personalità europee; ma in ogni cosa era poi sempre~ del carattere umano con tutte le sue innumerevoli debolezze, ma con le sue non minori e sempre nuove grandezze eh' ella discuteva. Tale era la vena della .N\archesa e, sotto il suo influsso, lo spirito di Hugh si riebbe insensibilmente, sicchè, quando Maimie infine gli si rivolse ed egli le rispose, - non gli rimaneva della pena provata che la forza d~ una lezione ricevuta, ma sgombra ormai di ogni effetto deprimente . .Maimie parlava un po' timidamente, per la semplice ragione che si sentiva profondamente turbata dalla vicinanza d_ell'uomo amato. Sapeva, come se le fosse stato confessato completamente tutto ciò che aveva dovuto svolgersi durante il pranzo nel cuore e nella mente di Hugh, e, mentre non poteva a meno di rallegrarsi ch'egli avesse« visto», non aveva che un solo desiderio - quello che egli dimenticasse completamente, come lei ora dimenticava, tutti i piccoli errÒri del passato. Ma non sapeva bene come fargli capire tutto ciò. Maimie - come tutte le donne del suo tipo - non era per niente imbarazzata finchè si trattava di tenere un uomo a distanza, ma era debole come una qualunque delle sue sorelle, quando questo proposito era caduto. Ed era stato proprio questo particolare proposito che era caduto poco a poco durante tutta la scorsa settimann. Gia-cchè ella aveva notato subito il cambiamento in Hugh appena era arrivato a Roma e non era stato quasi necessario ch'egli le raccontasse tutti gli eventi dello scorso mese e del diverso modo di vedere ch'egli confessava francamente aver essi prodotto in lui, per farle sentire la realtà e l' entità del cambiamento avvenuto. Tutte le barriere mentali fra lei e Hugh sembravano evidentemente abbattute ed essa si diceva che questa nuova visione intellettuale implicherebbe naturalmente quel senso più BibliotecaGino Bianco

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