Vita fraterna - anno I - n. 9 - 15 settembre 1917

286 VITA FRATERNA SIGNORINE DI DOMANI (PENSANDO A QUELLI CHE TORNAKO) Vi siete mai posta la domanda: « come troverai:ino le loro coetanee i nostri giovani quando torneranno·? » Ce la siamo posta pochi giorni fa, in un gruppo di « sorelle di fratelli che sono ora al fronte·»,. e ho pensato di mandare a Vita Fraterna il frutto, il sugo, l'eco di quella conversazione. e C'è un anno solo di differenza - commentò una di noi - ma che anno! i 99 si sono appena staccati dalla famiglia - i 98 invece hanno già guardato in faccia la morte. > Ci fu un silenzio - poi (così presto si corse dal pensiero della morte al pensiero della vita) una compagna nostra, che ha due fratelli più giovani di lei al fronte dal principio della guerra, riprese: « Io mi domando spesso come troveranno le " signorine > di domani i nostri fratelli quando torneranno dalla guerra ... » La questione esiste e non è minima. Deve interessare le madri deve interessare le sorelle maggiori. Moltissimi dei nostri combattenti sono partiti giovanissimi, appena u~citi d'adolescenza. Non prima di pensare alla Donna (che il giovane ci pensa molto prima che le mamme comunemente pensino), ma prima di fissare il loro pensiero su un' immagine concreta, il loro vago se pur acceso pensiero era ancora allo stato di sogno. - Torneranno - non dubitiamone, assetati di realtà. Quali realtà avranno incontrato in questo campo, nel tempo della guerra? Questa domanda ci pone innanzi un fatto dolorosissimo; ma che sia dolorosissimo -non è una ragione perchè dobbiamo nascondercelo o ignorarlo. AI fronte, come a luogo sacro al sacrificio supremo, non si dovrebbero lasciar avvicinare che Donne intemerate, pure e forti; invece non è cosi: tutt'altre anche vi giungono. Quanto è grande il buon aiuto che la femminilità conscia e degna della sua missione vi porta col suo lavoro, il suo amore, la ·sua assistenza confortatrice da vicino o da lontano, - quanto è vasta la distruzione di valori che risulta dalla femminilità sconsacrata! Questa triste e misera esperienza che i nostri giovani possono aver incontrata fra tante altre dolorosissime ma preziose della guerra, deve pur esserci presente quando pensiamo alle loro coetanee e loro pari che troveranno qui, tornando alla pace. Vi è un errore grave nell'educazione borghese maschile e femBibliotecaGino Bianco

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