Vita fraterna - anno I - n. 9 - 15 settembre 1917

282 VITA FRATERNA un relativo signore? E come si può tollerare una vicinanza siffatta che compromette l'integrità della propria reputazione? 1 padroni di casa poi sembrano un' 'instituzione della Discordia per dispetto degli inquilini. Gente tirchia, intrattabile. Perturbatori della quiete famigliare. Vi chiudono le valvole del calorifero ai primi di marzo, senza guardare il termometro. - Nevica? Non so che cosa farci, signor Tal dei Tali. La neve in marzo è un'anomalia. Io non posso rispondere delle irregolarità meteorologiche. Poteva splendere il più bel sole di questo mondo. Il padrone di casa fa il contratto con gli inquilini e non con i numi del brutto e del bel !empo. Vi rifiutano l'impianto elettrico adducendo le loro convinzioni scientifiche su l'igiene ottica del gas. Vi negano la sostituzione della tappezzeria attribuendole un fantastico valore artistico o magari storico. Si ribellano alle più ragionevoli proposte di riduzione d' affitto inventando ·persecuzioni tributarie della giunta socialista. In piena assemblea popolare una volta, un padre di undici figli gridò con impeto Catoniano: « I padroni di casa devono essere distrutti I» Ma anche la casa come tutte le cose inventate dagli uomini ha un autore prima che un padrone. 11capomastro o l'ingegnere edile. Gente priva del senso di previdenza. E del resto lo si capisce. Fanno le case per gli altri. Biso- , gnerebbe che ciascuno, acquisiti gli elementi fondamentali dell' edilizia, erigesse con le proprie mani il proprio domicilio. « Quel tanghero d'ingegnere • - mi disse una volta un mio conosceqte e poteva ben prevedere che in quell'appartamento sarei potuto entrare io o un altro come me. Io soffro per le correnti d'aria. Si figuri che mi ha messo due finestre e una porta in corrispondenza. Non ci si può vivere. » ~n professore di matematica pura scagliò un numero infinitesimale d' insolenze contro il costruttore della casa che abitava perchè l'aveva collocata nella zona d'influenza d'un instancabile campanile. E fuggendo esasperato con le tavole dei logaritmi sotto il braccio e il baule alle calcagna piombò sopra una famiglia forte di undici eredi. Ma come l? E' lecito che in una città esistano appartamenti così grandi da contenere un esercito siffatto? La campagna è disseminata di spaziose, di salubri fattorie I ! Biblioteca Gino Bianco -

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