Vita fraterna - anno I - n. 9 - 15 settembre 1917

280 VITA FRATERNA Sei un infelice. - Può darsi. La felicità è una cosa relativa .... bisogna dire. - Oh dunque .... T' ho chiamato per avere notizie recenti. - Deno scandalo Cortese? - Ma no. Dell'azione. - Ah! Ma come? Tu sei qui, io sono qui. - Ma voi bombardieri sapete sempre tutto. - Eccomi a dimostrarti il contrario. Ti posso dire che l'avanzata prosegue. L' ho letto sul giornale. - Grazie. Anch' io. Ma il monte X è preso? E la quota Y? - ~periamolo. - Grazie ancora. Lo speravo già prima dell'azione. Dunque ne sai quanto me. - Nè più, nè meno. Nel nostro settore l' avanzata è riuscita bene. - Sono qui iç>a testimoniarlo. Questo ricovero ieri mattina era ancora austriaco. lndelicati quei nostri nemici. Non hanno lasciato nemmeno un biglietto da visita. - Avranno però lasciato qualche altro ricordo. - Non me ne s.ono ancora accorto. Ho il corredo a·ntiparassitario. - Ah! Gli rispondevo distrattamente. Ero troppo assorto a rintracciare quella fisonomia tra i ricordi sbiaditi del tempo di pace. Quel profilo regolare come un modello per disegno. Quegli occhi grigi imbambolati. Quella smorfia della bocca da nume tediato, era nell'album mentale delle mie conoscenze. - Pensi alla caducità delle cose umane? - mi chiese ad un tratto notando la mia aria meditabonda. ' - No. Penso a te. - A me? Ma se sono qui.. .. - Appunto. Penso a quando ti ho conosciuto altrove. - Già, è vero. Anche tu non mi riesci nuovo. - Eureka I - urlai ad un tratto nel guizzo d' un ricordo. - Tu sei quel tale chè non trovò la casa. - Io ? - esclamò sbalordito. - Sì. Tu, tu. Quel tale che ha rimandato le nozze perchè un maestro di canto abitava al piano di sotto e una famiglia naturale al piano di sopra. Negalo. Negalo. - No. Non lo nego. Ma tu come lo sai? Biblioteca Gino Bianco

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