Vita fraterna - anno I - n. 8 - 15 agosto 1917

vli:A FRATERNA 255 anno!) in una sera di musiche e di acclamazioni gli stendardi di San Marco furono issati sui pennoni di Piazza. Tuttavia essa vorrebbe proprio che quel povero ragazzo guarisse; ma suor Maria non s' illude ed è meglio che la Madonna Io aiuti a far presto. Povero ragazzo, non è neppur stato in guerra; è una recluta dell' ultima leva, arrivato col male latente da chissà quanto tempo. Son le tristezze più amare. · Una tristezza gloriosa la trovano in giardino, nel giardino nuovo e ben tenuto, ambizione dell'ospedale. E' un sottotenente di venti anni ferito sul Carso otto mesi avanti. Un esile corpo nervoso, un affilato visetto pieno d'anima, un sorriso pronto.Vent'anni e ventitrè ferite; una carica di mitraglia in pieno. Dell'incredibile flagello non si vedono che alcune cicatrici sottili sulla fronte e sulle guance, due dita mozzate, ed una gamba irrigidita. E' steso sopra una sedia lunga, tra cuscini di tutte le forme, con una corona di visi amici intorno. Le gruccie son lì, appoggiate ad una pianta. · - .Se continua il bel tempo uno di questi giorni mi portano fuori in gondola, non è vero dottore ? Certi passerotti confidenziali beccano tra la ghiaia, e Orietta ritta militarmente sulle sue sode gambette, contempla colui che sorride alla vita dopo una somma di strazi. Il silenzio è pieno di gioia. * * * Le dieci di sera. Siccome tutta la casa si è messa in moto due ore prima del consueto e fa giornata è stata piena di emozioni e di attività la mamma chiude il pianoforte e dice: « Andiamo a letto ». Orietta acconsente in omaggio ai suoi propositi di obbedienza, acconsente quantunque abbia ancor voglia di cantare, di ballare, di tutto tranne che di andare a letto. - Dunque sono buonina, mamma? - Sì, tesoro, e devi essere sempre cosi. ... Ma al primo bottone che esce dall' occhiello la luce elettrica si spegne. Oh... ci siamo? ... Un trillante urlo di sirena, un maestoso colpo di cannone ... - -Ci siamo. Fiammiferi e candele ; cambiamento di programma. Orietta esulta, scappa per le scale, intona a voce sfogata l'inno di Mameli, chiama l'amica del piano di sotto, canzona le signorine del piano di sopra che precipitano giù come valanghe. Ma come? hanno paura? non se l'aspettavano? con questa bella luna? ... Sentano, sentano, patapam ! Viva l' Italia I Biblioteca Gino Bianco

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