Vita fraterna - anno I - n. 8 - 15 agosto 1917

'VITA FRATERNA 249 RuB. Tra P evoluzione morale della guerra e il modo di combatterla. Mi pare che i mezzi di distruzione rappresentino un progresso nella barbarie. ' CosT. Nessuna contraddizione. Questi mezzi provano semplicemente un progresso nella scienza. I trogloditi combattevano con i bastoni e con le fionde. I Romani con le lande e con le catapulte. I popoli medioevali con gli archibugi o con le bombarde. Eppure una parte ha sempre avuto ragione e l'altra torto. E il sacrificio era tanto nobile per un fromboliere come lo è per un artigliere. RuB. Già, ma intanto per ogni morto delle antiche guerre noi dobbiamo contarne almeno dieci. CosT. Ecco, vedi. Tu ami assai più l'uomo che l' idea. E del resto lo si comprende. Non potresti giustificare in altro modo la tua prudenza. RuB. La solita malignità. Sai che cosa mormorano qui ? CosT. Non so. RuB. Che la guerra la fanno i minchiòni. CosT. Ah !... Ma sai che cosa dicono là? Che da la guerra s' astengono i vigliacchi. RuB. Però c' invidiano. CosT. Non è vero. Vi disprezzano. RuB. Hanno torto. Noi non siamo meno utili di loro. CosT. Con questa differenza : che loro sono utili sopra tutto agli altri mentre voi siete utili sopra tutto a voi stessi. Che loro arrischiano la pelle mentre voi l' assicurate. E che loro muoiono oscuramente, mentre voi vi fate un nome commèmorando la loro morte. RuB. Chiacchiere! CosT. Purtroppo sono fatti. T' assicuro che dopo una licenza si ritorna al fronte con una profonda amarezza. E non per quello che ci aspetta ancora. Non è certo degno delle prime linee il fronte interno. Il fronte interno ! ! Bella istituzione davvero! Lassù la guerra è una tragedia, qui è una spede di sport. RuB. Sei in vena di polemiche oggi ! CosT. E lo sarò più ancora domani. RuB. Ma come ... Non parti? CosT. Sì parto. Ma spero di ritornare. RuB. Quando? CosT. A guerra finita ... Tu sai benissimo di quale domani io intenda parlare. RuB. Ah ! !... Tu asp1n ... Biblioteca Gino Bianco

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