Vita fraterna - anno I - n. 4 - 10 aprile 1917

vrtA FRATERNA 109 alla comunità. Era necessario per questo aver negli occhi il lampo e nel cuore la febbre dell'infinito? - « ~Itri popoli più a~ti_chie I?iù_ gran~i _hanno sperimentati i vostr! metodi e alla riprova dec1s1vadei nsultah h hanno trovati fallaci. Es~• erano in possesso di una Verità divina che in attesa di prove più grandi ha dimostrato il suo valore foggiando creature sublimi quasi perfette in un divino equilibrio. Era un lievito capace di far' levare una massa ingente di farina. Ma non seppero, gl' impazienti mettere il lievito a contatto con la farina. Prima pretesero cibarsi del lievito e trovatolo troppo forte lo gettarono. Poi vollero fare il pane coli~ sola farina, ma non era più pane e il palato lo rifiutava. Per ingan– nare la fame ricorsero a cibi fetidi e avvelenati. « Possa il lungo dolore sanare le menti e insegnare che il fer– mento del cielo fu dato per impastare la massa della terra; che tutte le opere, le imprese, le istituzioni umane dovrà saturare, vivificare un soffio divino. « Sì, o re, voi tutti non avrete pace se non il giorno che avrete appreso, tremando ed esultando, il mistero dell'Infinito. E l'Infinito è vicino, anzi è in voi, in te stesso, ma nel profondo. E se lo cerchi, lo interroghi, purificato dal dolore, Ei ti dirà il suo nome. « E da te, da qualche eletto la nuova luce s'irradierà su altri e su altri. La grande fiamma susciterà nuove fiamme, innumerabili. E tutto in giro sarà gioconda luminosità, come il fuoco dell'aurora che accende via via tutti i vertici delle montagne. La famiglia, l'officina, la scuola, il tempio splenderanno come fari e i cuori umani saranno colmi di gioia •. · Il re voleva replicare. Ma dal cuore suo grande sorse la risposta alla sua stessa replica. Lo spirito era pronto, sebbene la carne fosse inferma. Congedò per poco i nuovi amici e restò per un. tempo sprofon– dato nei nuovi pensieri. Gli pareva un sogno, dolce e terribile. B. C. RUSSIA! Tienti diritta, chiara, bella come gl'ideali che hai saputo incarnare, prendendo in pugno, d'un colpo, libertà nuda e audace di popolo e di governo; tienti stretta, decisa, formidabile, contro il nemico deila Libertà; tienti alleata - fino a vittoria perfetta - degli Alleati: plaudenti alla rivoluzione divina, perchè essa significa patto di libertà I Dite al Paese che fughi le preoccupazioni pavide, che senta la disciplina dell'ora, che pensi alla grandezza dei fini per i quali combatte, abbia fede ed avrà la vittoria! CADORNA Biblioteca Gino Bianco

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