Vita fraterna - anno I - n. 4 - 10 aprile 1917

VITA FRATER A 127 vano sparse attualmente delle figlie spirituali di S. Caterina da Siena e di S. Caterina da Genova, quanto è vero che le nostre prigioni femminili sono popolate di donne i due terzi delle quali vi si trovano per infanticidio •. • « E lei trova un nesso fra le due cose? » chiese Maimie con vivo interesse. « Na,turalmente. È solo questione di capacità. La vostra gente mo– derata non produrrà mai dei gran santi, come dei gran peccatori. La passione che li forma entrambi è una cosa terribile, mia cara, e negli stadii inferiori dell'evoluzione è poco meno di un flagello. Ma dovun– que si manifesti, in un individuo come in una nazione, non può essere scongiurata e il meglio eh' io possa augurare alle donne del mio paese, di cui conosco bene il carattere, é che possano imparare a conoscersi e così facendo trovino la loro via. Il loro tentativo di liberarsi sul piano mentale sarà sempre una commedia. ma quando svilupperanno il loro intendimento, la loro passione spirituale, allora si faranno reali progressi ». Gli occhi di Maimie erano pieni di lagrime, ma senza curarsene li alzò sulla donna al suo fianco e, fissandola, le disse pianamente: « Lei parla di questo come se fosse una questione nazionale, m~ mi sembra che possa applicarsi alla liberazione di qualsiasi donna - almeno nell'ultima fase ». " Nell'ultima fase - certamente » rispose Carolina Minghet_ti, guardando nello stesso tempo Maimie con nuovo interesse. « Ma la distizione è _nel fatto che per la donna italiana questa è l'unica fase e che per lei non vi sarà una libertà neppur relativa· in qualsiasi via di mezzo». Maimie si guardò intorno come per accertarsi di queste impor– tanti informazioni. Ma, dopo un momento, trovò ciò che le sembrava contrastare con le parole udite. « Ma se le loro donne, sono così vive e appassionate, come mai capiscono così poco il nostro movimento militante? > chiese improv– visamente. Carolina Minghetti sorrise. « La passione quando è purificata, mia cara, implica veramente simpatia e comprensione, ma nelle sue prime fasi è molto più vicina al pregiudizio I E poi bisogna pensare che i latini in genere sono molto sensibili alla forma - sensibilità che il movimento militante ha fortemènte offeso. È molto difficile persuadere un latino che una cosa brutta esteriormente può esser belfa internamente! 'I> soggiunse sorrj .. I Biblioteca Gino Bianco ...

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