Vita fraterna - anno I - n. 4 - 10 aprile 1917

1t2 VITA FRATERNA che aveva istruito e preparato e che non dovevano andare al cimento se non guidati da lui. E coi suoi soldati, egli attraversò il ghiacciaio della Lobbia Alta, camminando tutta la notte. Giunse al mattino al passo di Fargorida dov'era il nemico; e cominciò l'azione. Ernesto alla testa del suo plotone accorse di rin– calzo a una compagnia avanzata: nell'attacco fu ·ferito; non se ne curò; proseguì. Lo fu una seconda volta e continuò ancora, valoro– samente, alla testa dei suoi skiatori, (1) fin che una mitragliatrice nemica gli crivellò le gambe, e cadde. » Fu raccolto appena possibile, fasciato, e disceso alla tenda di medicazione della Lobbia Alta; là fu rifasciato, ma il dissanguamento dava a temere per lui. Il Cappellano militare gli somministrò i Sa– cramenti; egli disse ancora poche parole d'affetto per i suoi Cari lontani, pregò dolcemen_te il Medico che non si staccava da lui di oc– cuparsi degli altri feriti, e si spense. Venne, insieme ad altri prodi, caduti nello stesso giorno, seppel– lito nel cimitero di Temù, il 5 maggio. In quello stesso giorno, la fa- miglia apprendeva la notizia fatale 1 . Il 1 novem_bre1916, nel Bollettino Ufficiale del Ministero della Guerra gli veniva assegnata la medaglia d'argento al valore. :l: *'* Cerchiamo, ora, nelle sue stesse parole, come quella nobile anima . si preparasse, giorno per giorno, al sacrificio supremo; come nell' a– more e nella dedizione essa trovasse, sempre più limpide e luminose le vie della vita. Nell'aprile 1915 Egli scriveva alla moglie: (2) « Ciò che mi fa maggior pena nella guerra europea, non è la distruzion·e delle vite umane; la vita troncata a metà del suo corso dal sacrificio, acquista un valore e una nobiltà che chiunque crede ali' immortalità dell'anima 'deve un poco invidiare. Ciò che è più duro a pensare, è che questa guerra, scatenando gli odii dei popoli, distrugge quasi completamente il lavoro di fraternità spirituale che l' umanità aveva incominciato - essa distrugge la gioia che l'anima provava nel trovar in una qualsiasi manifestazione dell'arte o dello spirito, un legame invisibile, che l'univa a tanta gente sconosciuta ... l> E più avanti, in luglio: " ... Abbiamo bisogno entrambi di pensare continuamente che il nostro sacrificio attuale è necessario per il valore morale della mia vita. » (1) Cosi narrano essi stessi. (2) Traduco dal francese. BibliotecaGino Bianco

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