Due anni di Unità Proletaria - Fascicolo speciale - febbraio 1974

UNITA' PROLETARIA ANNO II N. 6 (19 MARZO 1973) Eµropa,Italiaenuovaopposizione Gli avvenimenti delle ultime settimane (e ancor p~ù degli ultimi. giornì) provano che in Europa si vanno coagu1ando tensio· ni e contliui soc.aii ci.ig. andi dimensioni e dalle potenzialità imprevedibili. In Gran Bretagna è iniziata una dura fotta operaia contro il blocco dei sa.ari; si può parlare di un cruciale banco ai prova per la politica econom_ca del gover no Heath. In Spagna si rnf iorza il fronte antiiascista che vede nelle avanguarciie operaie, negli studenti· e in alcuni settori dello stesso clero le punte politicamen· te più avanzate. NeH'Ulster il conflitto tra cattolici e protestanti ha sempre meno i contorni di una guerra di religione: la sua dimensione di classe è ormai chiara e, pur tra persistenti contradòizioni, il carattere antimperialista delle for· ze che si battono contro gli occupanti inglesi tende a cresce:e in consapevolezza e in coscienza politica di classe. In Grecia è esplosa la protesta studentesca - inaspettata· mente - forse, per noi e per gli stessi colonnelli. Siamo ancora in una fase iniziale, ma quanto è avvenuto riveste comunque una grande importanza per le prospettive che apre alla lotta antifascista. to ci sembrano sempre meno co·nvincenti e realistiche le p.oposte che la sinistra parlamentare avanza. Comunisti e socialisti evocando un chiaro ritorno al centro-s_nistra, rilanciano un'illusione riformista che si scontra gio. no per giorno con il rafforza· mento del governo Andreotti e della sua politica sociale e istituzionale. Lo abì>iamo già detto e scritto più volte: la riediz_one del centro-sinistra può avvenire solo con la prosu azione definitiva del PSI in quanto partito di sinistra_. e con la svendita dei contenuti e dei risultati delle lotte operaie, in un quad_o di generale arretramento del movimento oper.tio. Ove questa prospettiva andasse avanti - e l'ultimo C.C. comu· nista lascia poche speranze con· trarie -, è già possibile sin d'ora intravedere quali saranno i risultati: la repressione cresce, si fa · più violenta e b. utale. E' una repressione che in un mese ha già ammazzato un compagno, ne lascia un altro moribondo e molti altri feriti da col· pi d'arma da fuoco (vedi Torino). Ma è una repressione che colpisce direttamente i delegati in fabbrica, i quadri sindacali, le avangua.die operaie. Tempo fa scrivevamo: oggi tocca agli studenti, domani agli operai. Quel domani è già presente; gli operai - e soprattutto quelli comunisti e socialisti - sono glà colpiti oggi. Tutto questo avviene nonostante le dimostrazioni di « buona volontà» di una parte importante della sinistra. segno quindi che questa pol.tica non «rende» neppure sul piano più oggettivamente riformistico. P. ova ne è che in queste ultime settimane, anzi in questi ultimi giorni, di fronte alle dichiaraz.oni di positiva disponibilità del PCI verso un gm1emo «diverso», non è accaduto che la battaglia interna alla DC si sia accentuata, indebolendo il governo Andreotti. E' avvenuto esattamente il contrario: se il PCI abbassa le .ichieste, la DC alza il prezzo, Andreotti si irrobustisce, la sua alleanza con Forlani si fa più salda, la stessa p:rospettiva di un ritorno al centro-sinistra s'allontana. Ed è quasi logico che sia 'co-1 nitaria di questo genere può con. sì: Andre.otti può ben vanrarsi - sentire di lanciare un'offensiva come d'altronde fa - di po:tare credibile per il consolidamento avanti una politica dura e inttan- degli sLumenti di potere operaio, s!gente_ e contemporaneament.e di per conquistare nuovi spazi di acostringere i comunisti suJia di- zione e di lavoro politico per i fensiva più arretrata. lavoratori. Ciò significa affrontaLa debolezza della linea oggi re in pieno_ _e su un~ b._-se di perseguita dai compagni comuni- ~assa, t grandi problenu dei Pt:7: sti e socialisti ·ci sembra ancor Z1. deJI~ casa, della . salute, aet più evidenziata p:oprio dal qua- t~aspom, ~el Mezzogio~'?•. !11and · · 1 CJando cosi la stessa agibilita po- ro mternaziona e, e soprattutto n· d 11 d" • • • 1· • europeo, sopra riassunto. tlisulta 1 ~ca e_ ~ se 1., tSlituztona 1 ID chiaro infatti che nel momento cui la s1mstra e presen!e. Ma, in cui riprende una imPortante per far qu~to, ~~e n~re ~- ondata di lotte nell'Europa capi- na prospettiva_ politica d. ampi'! li ~ 1• . respiro al movnnento, partire dai ta sta, un arret. amento po Ittco li Ili d· • d" di · . . . . ve I cosctenza e 1 soomdella sm1stra m Itaba nuoce al bilità alla lotta che esso es~..me. movimento antimperialista; toglie . . . potenza, credibilità e capacità di Vogliamo moJt~ sottolineare lotta alle forze che incalzano la ancora una ':olta il ~ara~ere PI°: crisi imperialista· tende a risol- fondame!lte mte~aztonalis~ di • I ' • questa linea politica_ che SI lega v~~, ~nzic~e .acuire, le contré!d- agli antifascisti greci e spagnoli, d121oru capitaliste. ai lavoratori inglesi e irland~, ai E' in base a queste valutazicni guerriglieri palestinesi proprio in che abbiamo avanzato ]a pr<>po- quanto tiene alto il livello di r.con· sta della NUOVA OPPOSIZIO- tro con il capitale. NE, intendendo con essa non un ritorno al frontismo anni '50, ma l'unica politica di c1asse oggi pr:iticabi1e in Italia. Una politica uIn Vietnam la pace è ancora largamente da vincere, ma in Europa si è aperta una nuova fase della battaglia antimperialista. ANNO II N. 5 (5 MARZO 1973) Unità di classe per contro la nuova • oppos1z1one • la DC Nella Ge-mania feder~le si concentra la ·tempesta monetaria che investe tutti gli stati capital.sti euro-occidentaH; il marco è nell'oc• chio del ciclone, il dollaro sembra il suo rivale più accanito (finora. chi ne fa le spese è soprattutto la lira) . In }•rancia le elezioni aprono nuovi problemi pe: le forze reazionarie (e per le L'attacco del comitato centrale comunista contro i gruppi estre- lità operaie del tempo in cui la scuola superiore era tutta sekziosinistre); non è difficile prevede- misti, in seguito agli incidenti che h~nno coinvolto il Movimento nata all'interno della borghesia e gli studenti erano per lo più nare che il risultato elettorale ali- Studentesco di Milano e Lotta Continua, attacco che in sostanza con- zionalisti e fascisti. menterà, anziché sopire, le tensiO- siste nella negazione di una legittimità politica a sinistra di questi Le radici di classe dell'attuale persecuzione contro i gruppi n::nni sociali latenti dalla sconfitta gruppi, impone a tutti una riflessione franca, che non sia intrisa di dono illusorio il tentativo di tenerla separata dall'attacco o dalla del '68. moralismo o sentimentalismo sinistrorso ma cerchi di essere possi- pressione reazionaria contro il partito comunista e rendono peggio A tutto ciò aggiungiamo l'ebol- bilmente rigorosa. che fatua la richiesta - avanzata daJ Governo da alcuni comunisti - J.izione in atto nel Mediterraneo: La prima domanda che ci si pone riguarda il potere, e quindi di agire concretamente contro gli estremisti. L,olriettivo delPattacco negli USA le riserve petrolifere le classi dominanti. Per quale ragione il potere spara addosso agli reazionario è proprio quella classe nella quale il partito comunista si st anno esau_endo, il petrolio estremisti, li uccide senza processo, li incarcera, li incrimina, li per- è profondamente radicato, la classe operaia. arabo diventa sempre più impor- seguita e intimidisce in ogni modo? Si tratta forse di una energica E' in nome della lotta contro la violenza estremista che oggi, tante per gli imperialisti america· cura contro una febbre malsana che, seppure periferica, minacce- insie!Ile. con op~rai di :ùtre fol'!11~zi~ni_poli~che, "':engono colpiti a ni, in Egitto si riaprono conflitti rebbe estendendosi di pregiudicare il fisiologico sviluppo della so- centmaia quadri opera1 comumsti: i bceDZJamenti, le denunce, le sociali e di classe che neppure . , ' . ' . . . h . 1 intimidazioni i trasf eri.menti le violenze squadristiche non vanno la repressione riesce a soffocare cieta? O non s • tratta mvece d-t '!0 ~ persecuzione c e non courvo ge i a vedere qu~le tesser.a l'openrlo ha in ~ o se DC ha un~ ma colla parte presunta sana della soo1eta contro quella presunta malata, . l' . di di • t tal • t- del tutto, si acuisce la tensione l'al . f . di p1scono operaio avanguar a tn quan o . e, m quan o rappre- - già al calo: bianco _ tra sio- ma una cla-sse contro tra, seppure m orme spesso ID rette e ta 1 1 . . odo • t t • di a • velate? E' chiaro che se quest'ultima tesi è vera, se si tratta cioè di sfent_ 1 _ a teeasseh1D gl~ ~mptu O .eti_avanza 0 , e qu.m co piscono nisti e palestinesi, Gheddafi sem- a ru.men anc e 1 opei:ai comunlS una manifestazione della lotta fra le classi, non si può pretendere La • • d Il 1 "talis.,h • conf ti" ~-' ~ bra meditare il colpo di scena. . . . . . posizione e a c asse capi uca net roo uçi P- ouaO Tutto questo ci dà un quadro d1 avere contemporaneamente l'offens1va d1 Stato contro 1 gruppi comunista non è precisata sul piano tattico e DC è prova il lungo estremamente teso della s:tuazio- estre~isti e i_l. raffo~men!o delle grandi organizzazioni ~Ila classe dibattito sul governo all'interno deJJa Dem~ Cristiana; ma sul ne dell'imperialismo. Avviata a o~_ra1a, p~~ttti ~ smda~a~. In q~to caso la trasform~ d~lla piano strategico è abbastanza evidente che i padroni preferirebbero chiusura la «partita Vietnam », critica politica a1 gruppi 1111 una azione tendente alla loro liquula- sl:abilire un rapporto ,, diretto,, e non mediato con gli operai per si .aipre una situazione generale e zione rivelerebbe una singolare cecità da parte di forze di sinistra.. ottenere una disciplina puntuale sul lavoro e una totale passività complessa di scontri intercapita- Il potere ha bisogno di tre cose: di ordine nelle scuole, di or- fuori del lavoro: per realizzare questo rapporio diretto dovrebbero ilis-tici e di classe proprio nella cline nelle fabbriche e di una diviisione profonda fra le scuole e le però prima battere in campo aperto o logorare il movimento, cosa veoohfa Eu:opa. fabbriche, fra gli studenti e gli operai. Nelle fabbriche gli estremisti non facile. NeUe condizioni attuali dei rapporti di forza il padro- . E' nell'Europa, dunque, che lo sono debolissimi ma sono pur sempre capaci di concorrenza poten1 nato è costretto a cercare la pace sociale attraverso mediazioni sinimperialismo conosce oggi il suo ziale nell'eventualità sempre presente che le istituzioni della classe dacali e politiche (8558i più sindacali che politiche, assai più colle punto di crisi. operaia restino indietro rispetto alla spinta delle m-asse. E' vero che confederazioni che col' partito comunista), ma anche in questo caso Non abbiamo parlato dell'ha- di realizz la mediazione tabi1izza • nel ---i-. di lia. e non per dimenticanza. La nelle scuole una parte rilevante degli studenti aspira a tma stabiliz- esso cerca are s trice -s-v zazione che consenta cli studiare in pace e di conseguire la promo- un rafforzamento dell'autoritarismo. La persecuzione contro i gruppi abbiamo lasciata per ultima per· zione scolastica (che si pensa possa servire alla futura vita di hl- minoritari è uno degli strumenti del potere per stringere in una rete ché siamo convinti che proprio d _ _..:_ di -.~!-!-- • !il • • • voro) . Ma la forza degli estremisti come avanguardia nella scuola ! i im~enti e co.uuiziunamenti u partito comunista. qui, proprio in Italia si situa u- sta, pur con sensibili contraddizioni, nella loro critica di fondo alla I Vi sono alcuni Pnisodi si-:c__..:vi. Si era appena avmta la no dei nodi nevralgici del gioco I -r· ~ imperialista. scuola come strumento di formazione di una capacità di lavoro e montatura con Parresto di Guido Viale e subito la Fiat faceva inDa mesi nel nostro paese è a- quindi nella loro consapevolezza del fatto che nella scolarità di massa , lliggere una condanna penale a un operaio comunista, membro del perto. uno scontro sociale di gran- lo studente non è_ più un piccolo borghese che forma la sua futura comitato centrale, di quel comitato centrale che stava per riunirsi di dimensioni, che vede nei me- capacità di lavoro, ma è già oggi, in grande parte, un disoccupato sparando a zero contro le violenu estremiste. A .Milalo, subito dopo talmeccanici la sua punta avan- latente che aspetta di. diven~are un disoccupato palese oppure un i mandat_i .di cat~!"8 contro J ':8Pi del Mo~ studentesco,. il zata, ma che coinvolge altri set- lavoratore inutile ed emarginato, e quindi pone in un rapporto I potere es1b1va la piu serafica mdilf erenza verso la violenta polemica tori e s_trati della popolaz!one. _11;_1 1 inscindibile la scuola con il lavoro e con le strutture della società 1 . an~tremista del partito comunista e ~va possibile la pubbliq-uest0 .~tesso ~u~ero di Umt~ e sa di poter cambiare la scuola solo lottando insieme per cambiare c~ion~ del rapp'!rto ~el q~tore c_he ~ducev2! alla _JocaJe _orgaPro!etar1a o~rat dt Bolog!1a e _di la società. E' questa consapevolezza delle svanguardie _ contraddit-: ~lZzzmone ~un~ta il moV11Dento~cmml!8to .• Ne ~iamo. ~ Ton?o .S?ttolu~eano con vigore la toria ma sempre più diffusa a livello delle masse studentesche per ! ticare che l mda~ne per_ la morte dt Fel!ri13elli sotto i1 tra1!CClO. d1 contmuita e il caratte_·e nuovo effetto delle caratteristiche del mercato del lavoro - che costituisce I Segrate andava s15temat1camente a lambll'e Je sponcle ddl Anpt e _deHa combattività operaia. E' ~n un serio pericolo per il potere. Di qui la tentazione di far fuori le ! ~I partito _comunista•. Non~te le s ue politiche con~ti il .P~- f&tto che questa classe operaia, avanguardie e quindi i movimenti politici nella scuola tito comumsta resta i1 nennco numero uno della :reazione capitaliqueste lotte rendono davvero le . . . . . : . stica, ed è verosimile che una politica difensiva fondata su una fabbriche «ingovernabili». Non Nella fabbrica la normalizzazione !18 il fine di dl_s~ li~ scissione di responsabilità dalle posizioni più estreme finisca col siamo certo al livello -del « ·pro- m_ente della forza la~oro, del _suo ora:r,10 4: delle condizi~1 dell t.m- , risultare la più debole ed esposta. fitto zero» pretestuoso di Agnel- piego; nelle scuole ~eve servire a costruire la rassegnazione del1e Per molto tempo i compagni comunisti ci hanno insegnato che li, ma al livello di profitti for- masse scolarizzate a una futura condizione subalterna; nell'insieme! la, democrazia è indivisibile a sinistra ci banno ricordato la fine t~mente ridotti ci siamo, questo la normalizzazione dev~ servire a scindere in modo ix:rmanente il i che fecer-0 liberali e democratici e c.attollci e anche socialisti quans1. lavoro (occupato o disoccupato) manuale da quello 1Dtellettuale, ! do nel 1921-'22 si compiacevano O erano indifferenti al fatto che Anche l'Italia partecipa dun· esirltando negli studenti la coscienza di uno "status" picco!o-bor•; si facessero fuori i comunisti e si ,, normalizzasse,, la situazione, e que. ~l, quadro con!inentale d! !n- ghese supe~iore aill_acondizione. prol~t~1?a e al te~p? stes~ alimen- poi furono ,. norm.alizzati ,, anche loro. . tabdita, ohe . abb1an_io defm_1t? tando negh operai una vecchia osttbta verso gh s.udentt. I Quella lezione l'abbiamo imparata e non possiamo dimenticarla. come uno dei· punti nevralgici, La borghesia non dimentica che la maggior paura l'ha provata, Abbiamo imparato che una cosa è la critica politica, nel quaOGGI, dell'imperialismo. in Francia nel '68 e in Italia nel '69, quando studenti e operai si dro della lotta politica, altra cosa è il rifiuto della legittimità poProprio di fronte a questo qua- sono uniti. Non sembra difficile oggi, mentre si spingono gli stu- lirica, che è già uno strappo alla democrazia, strappo che ba un sadro di difficoltà per il padrona- denti • -un approdo ,professionale pkcolo-borghese, risuscitare le osti• pore suicida,

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