Due anni di Unità Proletaria - Fascicolo speciale - febbraio 1974

~UNITA' PROLETARIA ANNO II N: 1 (8 GENNAIO 1973)_ ·,., .. ,. ... Livo .1· O·, 1972 •· • na:sce il PdUP A Livo:-no la fase costituente, nella quale S.lamo unpegnati da mesi, ha fatto un notevole passo in avanti con la costituzione, decisa all'unanimità, del Partito di Unità Proletaria. Aver compiuto un passo in avanti importante non significa a· vere concil150 la fase costituente o pensare di avere risolto tutti i nostri problemi con l'adozione di un simbolo e di una sigla. Il processo co~tituente rimane aperto e potrà avere un carattere davvero utile o positivo se ad tificazione di responsabilità p0litiche che finirebbe per riprodu~ re inevitabilmente il sistema della d~lega, non è sufficiente a garantirci né dai pericoli di fram· mentazione della nostra attività, né da quelli che vi sia sempre qualclino. nominato o non, che finisce per sostitui:si agli organismi collettivi. Lesceltefatte vannorealizzate esso riusciremo, non con gli ap· A vere affermato che vogliamo pelli propagandiS t ici. ma con il costruire un'organizzazione, ben lavo.o di ogni giorno, ad associa- radicata nel movimento (senza re insieme con migliaia di mili· sciogliersi in e~so) e tale da sti. tanti che già fanno parte della. molare la crescita e la qualifica· nostra organizzazione, compagni zione politica del movimento, e impegnati nelle lotte di base; mi- che da esso riceva uno stimolò litanti della sinistra sindacale e continuo per crescere e qualifisociale, che possono dare un con- carsi. cogliendo quanto di nuovo tributo importante e originale al- (a livello politico e organizzatila costruzione del progetto politi· vo) dal movimento emerge, com· co e del partito. · l Il A Livorno è uscita conf e:mata porta sce te coerenti ne a strut· tura. e rati orzata la linea della-' costru- Richiamarsi all'esperienza _più incarico. I titolari del diritto di revoca sono così i compagni che lavorandoci ass~eme sono in gra· do di valuta.:e fino in fondo l' ipipegno, la serietà e la capacità del compagno. Crediamo, in questo modo. di poter evitare il riscWo di organi~mi che si staccano progressivamente dalla realtà del partito e finiscono per decidere per conto ..d. i esso o addirittura contro di esso. Unasceltadifficile, • manecessarta Sappiamo benissimo che questa scelta è molto più facile farla a parole che nei fatti, e sappiamo anche che siamo in una fase nel· la quale molte contraddizioni vanno ancora superate positivamente. Occorre guardarsi sia dalla ten· tazione a ricostruire, intanto, tutto come p;ima, riservandosi di rinnovare dopo; sia da quella di pensare che rinnovare significhi partire da zero. Dobbiamo essere coscienti che nuovo o vecchio coesistono e si fronteggiano permanentemente e che il nuovo di oggi sarà senz' altro il vecchio di domani e che illude:-si di separare a tavolino il nuovo dal vecchio sarebbe pura astrazione. Solo andando a scuola dall'esperienza di lotta di ogni gior no possiamo garantirci dal rischio di 4< fermarci» mentre la situazione è in movimento come da quello di correre troppo, f i. nendo per assumere il ruolo di piccoli grilli parlanti che si girano indietro a predicare alle masse la loro verità. Il significato delle nost:-e scel· te di struttura sta tutto qui, nel rifiuto di un partito che si autonomina « avanguardia » o che si accoda alle masse lasciandosi trascinare. E' la scelta di un partito le cui strutture, il cui metodo di lavorare sono influenzabili permanentemente dal nuovo che si p.:-oduce e si sviluppa a livello di movimento. Un partito che un ruolo, uno spazio reale non se li sceglie a tavolino_ ma se li conquista giorno per giorno con una forte capacità di articolazione della propria iniziativa e di unificazione politica generale dei propri indi.-izz.i. Con la decisione presa • Livorno .abbiamo gettato le pianesse anche organizzative per questo lavoro. Dipende ora dal nostro impegno, dalla nostra modestia, dalla capacità di tutti i mi· litanti se le premesse potranno positivamente sviluppa.~i nei prossimi mesi riempiendo di contenuti concreti il carattere di apertura che abbiamo dato alla fase costituente del partito. Silvano Miniati zione dal basso, partendo dai pro· nuova del movimento operaio blemi reall che st anno di fronte (consigli, comitati, collettivi) siai lavoratori, del progetto politi· gnifica esse:e poi in grado di co· CO complessivo e della organizza- gliere sempre i mutamenti qualizione politica ad esso funziona- tativi e quantitativi che a queANNO II N. 3 (29 GENNAIO 1973) -~ le.Partendo dalla riconferma ~i st0 livello si producono. , La scelta del gruppo di lavoro tale linea, e puntaodo sui con- e di intervento unitario sui sinvegni sulla scuola, il Mezzogior goti problemi, quella dei collet· no, la piccola e media azieoda e tivi di fabbrica, di scuola e di snaulz~~lii_na(rciomo seuitappperobdleeml iproceinterqsu-artiere, può garanti:e successo Una nuova opposizione di classe contro Andreotti e i suoi successori ""..... Il' · t f d" · · Il grande movimento di mas- del profitto con ritorno ai vecSo d1· elaborazione e d1"verifica) a azione esa a are I ogm r 1 · ' ·1 g 3 scritto un militante, e a portare sa col qua e s1 e aperto 1 1 7 chi equilibri di potere, il grande abbiamo anche fatto scelte pre· il confronto unitario con le altre (lo sciopero generale del 12 gen- capitale offre il suo appoggio a .cise per quanto riguarda la strut• forze della sinistra fuori dalle. me- naio, l'ampiezza e la profondità una politica di «razionalizza'Zi0- .tura del partito. P10p0ste che diazioni diplomatiche e dalle so· della mobilitazione antifascista, ne» esterna alle fabbriche. Sotto -consideriamo verificabili e muta- lozioni di schie:·amento oltre che rilaocio della lotta dei metalmec- le spoglie del nuovo patto oOCiabili, ma non certo provvisorie. assumere un rapporto costante fra canici) sta ad iodicare che tl le riemerge la richiesta di un Non si tratta. per intenderci. elaborazione e verifica. processo di normalizzazione affi_ cedimento consensuale della dasdi scelte operate tanto per ar:i· 1 comitati di zona vanno dato su cui riitlettere. Abbiamo se operaia per rilaociare il vec. vare al congresso, che poi do· allora costruiti rompendo una Andreotti non passa. 0-uesto è il chio meccanismo cli sviluppo, vrebbe farne altre, magari diverse. tradizione che tiene conto di dato su oui riflettere. Abbiami ·ohe ha marginalizzato il Mez. L'ipotesi di struttura che noi criteri municipalistici :deJvati da di fronte a ooi il governo 1>iù a zogiorno. approvato la dmoccuproponiamo è un'ipotesi per una esigenze soprattutto elettorali. Per destra <la Tambroni in avanti, ipaziooe, moltiplicato gli squilistruttura permanente. noi le «zone» vanno individua- un governo che è forte per l'ap. bri. Qualcuno ci ha domandato se te sulla base dell'omogeneità dei poggio incondiziooato del capita· L'atteggiamento delle forze di scegliendo - salvo decisioni di· problemi che in esse vi sono, rom- le, dell'alta burocrazia,dei vertici sinistra di fronte a questo diseverse del congresso - di non pendo le delimitazioni geografi- reazionari della magistra~ura, del- gno (ohe il capitale privato atdarci una struttura tradizionale: c~e, ciò proprio perché dobbiamo la «maggioranza si-lenziosa> co- traverso Agnelli, il capitale pubsegreteria, direzione, comitato costruire un'o:-ganizzazione di struita r:egli ultimi ·tre anni in blico. gli economisti del Conve.. cent.:--ale, al centro come alla pe- lotta e non delle dogane. . funzione anti-operaia e anti~inda- gno democrisiiano di Perugia riferia (mettendo ovviamente al_ • I comitati di coordinamento caile• hanno presentato con grande ~to del C.C. _il _comitato di~t- -saranno formati dai compagni che Ma esso oon riesce nel oonr chiarezza) è oggi incerto e oonhvo ~Ile provmce), non a~bia- hanno compiti di responsabilità pi,to for:damentale ohe egli era tl'aa"dittoriomo _fimto per co!1cedere spazio ~ nei collettivi. nei gruppi di la· stato affidato di fiaccare ill mo- Sulla lotta al Governo Andreot.. teorie spont~e1ste che ormai voro: quei compagni cioè che vimento cli massa, rilanciare lo ti vi è accordo; ma la strategia hanno fatto il loro tempo. sono chiamati a dimostra-e ogni sviluppo sulla base del vecchio ,per il dopo è incerta e contradSe c:è un pr~blema sul _quale giorno la loro capacità di lavoro, ordine caipitalistioo antecedente <littoria e questo costituisce un li1!on ests!e duh~•? alcuno, e eh~ la loro serietà, il loro impegno. al 68-69. Anzi fa sua ohiara col. nùte alla qualità stessa <folla ~ot1 alternativa positiva al burocrati· I comitati di coordinamento locaziooe di destra e la sua po. ta contro il governo, come ha rapsmo non può es5e:.:-erappresenta· così composti non sono organismi iitica centroriformista rafforzar.o presentato un limite rispétto alla ta dallo spontanetsmo e neppu- anonimi e non corrono il rischio il potenziale di lotta delle masse I pote.~ialità delle Jotte operaie re da una s}tuazi?n~ di « indi· di diventare « piccole stazioni di popolari. - aegli ultimi mesi. pendenza» di ogni smgolo st ru- t-:-ansito » dove tutti possono tran· Di qu1 discende la contrad- Quando il compagno Amendomeoto di partito rispetto all'insie- sitare dizione all'interno dello stesso la pone come obiettivo il ritorno me dell'organizzazione. · Nessuna civetteria spontanei· Il ■ grainde capitale: da ur.a parte al -centro-sinistra. dà un'indJCasta dunque, ma la ferma volontà I par11tO: esso è convinto di dover sostene- zione cl:ie da una parte tende ogd.i "costruire un'organizzazione I compagni scelti per il co- re ii governo Andreotti il più getti·vamente a -!imiwire l'ampiez.. che garantisca insieme il massimo mitato di coord"namento sono a lungo possibile; dall'altra si za e la portata delle lotte sociali di articolazione dell'iniziativa e compagni ben individuati anche sforza di preparare una formula in corso: infatti ques~e debboT.o dell'elaboraz·one e il massimo di nominativamente e questo vale di ricam~io, capace di rila~ciar.:: 1 ~ere conten~e entro un limite coo:-dinamento all'interno di una ovviamente per il livello provin· e g~r:antir~ a lungo te1;11i~e 1~ I di aocettao11I_ta J>:r _ie torze oe1visione generale dei problemi e ciale come per quello regionale Si.abihz~zio~e. Lo obiettivo e la Democrazia Cnstiana ~da. Model od ff I • naz'onaJe la co.: tmuaz1one della stessa po- ro a Rum or) dalle quali <fipenm O per a rontar 1 ». e La 1 .t: ·t I f .tt h . , litica, cambiando cavallo al m0- j <le la possibilità di far passare Questo comporta la massima nov1 a sa ne a o e e SI • · Le • • r 1 d 11 DC · · qual .fica 1·0 del ruolo d'r"1gente t-tta d1· co a n1• che hanno v_imento gm.s to.· 1-potesi po. 1 • r.e ccogresso . e_ a il .ritor1 1 z ne · i tu...tt· u 00 ID?t g ree· d as· tiohe sono dw•~rse e fra queste no al centro-s1mstra. Dall altra, "dei comitati di coordinamento, 1 n mp! o p 1so a 1 •, t • -1 nd . 1 ali , dell De. che non possono essere organismi solvere, che- non si rioroduce la a ~:u sugges ~va per 1 • gra ~ -sanzion_a a _ce!l'tr ta a all'interno dei quali ci si rac- divisione fra coloro che discuto- capitale pub~hco e pnvato e ~o_crazH1 Cnstiana .e !a subal~erconta le singole esperienze. ma no e coloro che lavorano. que~a <l1 reimbarcare nel gover- mt~ del PSI~ a cui v1e;:e aff1~a- ·devono invece rappresentare una La novità sta nel fatto che si no i,J PSI. to iil. ruolo di mod-~ratore tra l JDsede permanente di sintesi e di elimina ner questa via aualsiasi sieme del movimento operaio e direzione collegiale. rischio di « p:ccolo not~it~to » e Nuovo aibbr.a1coi10 il grande capitale. Il rifiuto della struttura « t.:-a- si introduce il « metodo della re- oc.n~I?. In realtà questa linea politica dizionale » nasce dalla convin- voca permanente ». Quando un r..J ci appare oggi doppiamente nezione che essa sia incapace ad comnagno, o uer p-onria scelta gativa. Nella m~sura in cui ecoassicurare un positivo lavoro di o sulla base di un -giudizio ne· La piaN:aforma sociale pro. diziona negativamente i-1 fronte superamento della crisi, sempre gativo sul suo onerato, viene so- ,posta -per il nuovo inco.:.t.ro fra della lotta, nel senso di limitarne -più acuta, nel rapporto fra orga- • stituito nell'incarico di lavoro nel democristiani e sociaEsti ha a- l'ioter..\Sità e le piattaforme. finisce -nizzazioni e classe. consiglio e nel collettivo per il cquistato in queste ultime setti- per rafforzare lo stesso governo, Avere rifiutato la strada della m1ale era stato nominato nel coor- mane contorni più precisi. Se H ohe di fatto può oggi vanta--:rsi di formazione di gruppi dirigenti dinllmento, esso decade e auto- movimento operaio accetta la aver superato senza gravi colpi che rimangono in carica da un maticamente viene sostituito <'"'l ri-strutturazio::.e, la normalizza_ a-lou::e importanti sca<lenze sincongresso ad un altro e u•na stra- compagno che lo sostituisce neU' zione nelle fabbriche, il rilando dacali e di aver isolato i metalBiblioteca Gfno Bia-nco meocanici che oon la loro lotta avevano innes.:ato lo autunno '69. Dall'altra prefigura le condizioni di una nuova divisione a sinistra nell'illusione di poter tenere stabilmen te il PSI in equilibrio fra governo e opposizione. In realtà la linea del ritorno al centro.sinistra è più disarmante che realistica. la sua realizzabilità è affidata infatti agli equilibri ~terni alla DC come rappresen.. tante dell'insieme dello schier.a.. meoto capitalistico, Mentre è cer• tamente quella che indebolisce il moximento sul piano delle lotte sociali e prospetta la sua divisone su} piano politico. :&istono oggi al contrario le possibilità per l'unificazione e il rilancio del fronte delle lotte e ,per la costruzion~di una nuova opposizione capace di costruire un'altera-ativa politica e programmatica <radicata nelle lotte. nei bisogni popolari, nell'esigenza di una scelta radicale per il Mezzogiorno. La grande riuscita dello sciope. ro de} 12 indica la possibilità concreta di uo <-USO> del potenziale di lotta non solo contro il governo AI:dreotti. ma per la eostruzione di un'alternativa di cui le masse lavoratrici siano protagoniste. Il punto nodale è quello dove si realizzano la articolazi~ ne e la cootinuità necessarie al movimento. Bisogna collegare le lotte ,per i contratti (dai metalmeccanici ai tessili) • le lotte di fabbrica dov.e inperver5a la ristrutturazione (Montedisoo Zanussi, Riv) alle lotte per l'OOOU- ·pazione. Una poli.tica economica ake:rnativa. una nuova politica delle riforme non possono essere affi_ date alle vecchie formule, come }a programmaz·one democratica rilanciata al recente coovegc.o del CESPE sulle Partecipazioni Statali. E' solo l'urto della lotta e attraverso la costruzione di una nuova opposizione capace di conqUIBtare uo crescente consenso fra le masse per la concretezza e I.a chiarezza di un disegno alterna tivo che è possibile aYviare una svolta, che non sia un sempUce cambio di cavallo per il _grande capitale e una i:uova sconfitta del movimento operaio•

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