Due anni di Unità Proletaria - Fascicolo speciale - febbraio 1974

.4 (continua daKa pag. prececlente) ro profitti e quindi la causa del. la inflazione sta nei profitti? • Aumentare la spesa di investimenti nelle condizioni attuali come ci insegna l'esperienza, non significa ridurre la di.socoupazione, ma al contrario molto spesso aumentarla, date le crescenti necessità concorrenziali di investimenti intensivi. E di fronte alla caduta dei profitti per effetto della concorrenza i-ntemiazionale che frenà ra.1.1mento di alcuni prezzi, esiste veramente una più acu~a sensibilità opèrai~ verso la necessità dr OP- .• Creare disoccu,paz,ione attraporsi in ogni modo alfa caduta verso una recessione controllata al dell'occupazione? fine di fermare la spinta salariale La lotta per l'occupazione as- non -se:r-ve più; Ia- di50CCUpa.Zione sume veramente una forma più avanzata, di unificazione con.Hnu1 (e soprattutto l'inoccupazione) del proletariato, di rottura del crescono, ma la s,pin:ta salariale settorialismo e di corporativismo'? rimane attiva lo stesso per le ra_ La cosa essenziale è di veri.fica- gfoni che abbiamo v,i.sto. Per otre delle tendenze, sulle quali svi- tenere qualche risultato bisognelu1ppare il lavoro e l'iniziativa rebbe creare una disoccupazione 1. · altissima nel settore forte deJJ.a po 1,t1oa. pt'oduttività: onnai, in tulti i pee. si industrializzati (s.alvo forse in Italia) i dirigenti borghesi rico.. noscono l'impraticabilità di una quatsiasi politica dei reòditi. ~ Un'altra soluzione riceroata, sempre nel campo economico, è quella di un forte aumento deBa produttività del lavoro, come negli anni Cinquanta; ma a parte iJ fallo che oggi sembra esaurito il margine di produttività di certi settori industriali trainanti vi è una difficoltà derivante dalla mag_ gior coscienza di classe: gli operai sono meno disposti di prima a farsi sfruttare per ricostituire i profitti del padrone dQPO aver lottato per far aumentare i salari. -- Non c'è pjìl 1111 soluz.ioneeconomica atta arisi del sistema Se questa analisi risponde e verità, se non vi è soluzione economica interna al $istema per risolvere la crisi lunga che si è iniziata , dovrebbe essere chiaro che le soluzioni verranno cercate sul terreno politico. Nece&5ità impellente per la c1as.5e capitalistic.a di fronte alla irrjlevanza dei tradizionali strumenti di politica economica, creditizia e monetaria, diventa l'azione politica per piegare la classe operaia e le sue organizzazioni. UNIJA'PROtETARIA I llazione ebbia radici di clas5e, negando che le sue radici siano nellf! sacrosanta spinta salariale in una economia di monopoli che non si rassegnano a ridurre i ]o_ ro profitti), ma deve essere queL la di portare lo scontro al ma55imo Jivello di C05Cienza. E in primo luogo, sempre a livello politico, si pone il problema di rendCl'e concreta ed efn. ciente la lotta operaia contro lo aumento del costo della vita (per la eia.e operaia e per tutti gli a]_ tri strati lavorativi), e contro ]a disoccupazione e 11noccupazionc (unificando così le lotte de) pro. letariato). Di fronte alle nuove caratteristiche della crisi le classi dominanti hanno ormai perso la loro antica e baldanzosa sicurezza. • Sostenere la domanda per ridurre fa disoccupazione non ser_ ve più: ogni cre.sci,ta dell'occupazione operaia aumenta la spinte s•alariale e quindi l'inflazione da costi. olasse operaia (uomini adulti in piena età lavorativa), con 1e conseguenze politiche ah~ sono immaginabili. • Un altro rimedio si rivela 011111aiimpraticabile, quello delle programmazioni e delle politfohe Le vicende del 1970 e del 1971 Non basta più oggi tentare di quando la classe operaia ita. limitare il potere delle organiz_ liana rifiutò di pagare con lo zazioni sindacali, occorre piega. aumento dell'intensità de} suo re la cl~. Sono esigenze di articolazione e di wùficazione del movimento, di più precisa determinazione di obiettivi e di controparti. Ma soprattutto prevale J'esigen- :m di comprendere ormai che i problemi della politica economica, dell'occupazione e dei prezzi non sono più materie delegabili puramente e semplicemente al Pankm:tento e al Governo, ma rientrano ormai sempre più nella sfera dell'azione diretta della lotta a livello della società. lavoro gli aumenti contrattuali Se questa è la mtura della crisono un luminoso esempio di si in atto e delle sue conseguen_ cresciia di coscienza di classe I ze politiche, la risposta operaia e al tempo stesso di crescente non può essere quella di attenua. insolubilità delle contraddizioni re il contrasto (per esempio necapitalistiche. gando che la questione dell'indei reddi,ti, che stabiliscano proporzioni definite tra l'incremento dei salari e dei profitti e defila ANNO IN. 3 (20 NOVEMBRE 1972) Nuovo -PSIUP e Sinistra PL: verso l'unificazione Dopo il convegno di Bologna ché, nel corso del cammino, ci teniamo a due componenti stori. può essere forte la tentazione di siamo incontrati. che del movimento operaio: che, abbandonarci ad un sia pure tran. Le due componenti - Nuovo quindi, non crederemo mai ad sitorio stato d,animo cli autoc:onr PSIUP e Sinistra MPL - sarei,. una linea politica che nasca in piacimento. I documenti e i con. bero riuscite ad andare oltre la contnpposizione, o sia estranea, tributi pubblicati in questo nu. semplice resistenza, per iniziare, a quella tradizione. Ma a t.ale damero di « Unità Proletaria » so- attraverso il dibattito e l'azione to, che pure è politi-co ma non no .espressione di quel positivo ri- comune, la costruzione di una sufficiente a qualificarci auton0sultato politico che ha rappresen- nuova forza politk:a? mamente, si aflìan-cal'impegno per tato Bologna: sarebbe ipocrita non Unpll'!ocesso quei valori che negli amri più re. dirlo a chiare lettere. •· centi hanno particolarmente ca. Vesito positivo di un'assemblea di cos1ru~ionuenitario ratterizzato le lotte del movimen. si ·misura con un metro che è to operaio. Anche se la risposta a tutti ad un tempo organizzativo e di questi interrogativi non poteva, lo H richiamo alle esperienze del contenuto politico. Il numero dei ripetiamo, scaturire dal convegno '6&-'69 non ha nulla di nostalgL compagni -enti, la loro estra. . co, ma nasce dalla convinzione r-~ di Bologna, il suo esito, che s1 zi0ne sociale e geografica (una rr· 1 1 be d · che da esse scaturiscono indica. I • • a 1anca a avoro c a tempo . • d" t t di tod preva ente presenza operaia e gio. . d I d . z1on1 1 con enu o e me o, nil • • .1 M . s1 an ava svo gen o m gran parte • li 11 , ff . va e, m 001 11 _ ezzogior?o era delle sedi .periferic~e consente di . tuttora ~Dzta , a . a. ennaz10. : -.,.. fortemente rappresentato), il loro ·f. . ]cune onstata '. 001. , . · .. _ · .ne- della_~ Javoratnce· e alla •· . d" li I . Il are a c z1 . . . di . . . , h _ ··.:.- r.a I<:a~ento ne e o!te e ne ~ La_ rima è· ·u sta:· non tia.· _cosl!1Jz1one._. • u,na ~1eta:, (: e · · · - realta smdacale, nella C~~L ~ome m te!tando di~ !ettere insfunie rap~res~o..~~. nostro c~une nellaCISL, la loro capacita di au- 0 . coc i d' sommare patr1momo politieo. Non nnutodisciplina~e l'assell!blea, at_tra. :i~::c::.!n~e d:; :omponenti tare il 1;1ostrora~ic~mento storiv~rso un unpegno d1 partecipa- sconfitte che trebbero al massi- co ~ r1c~cerCJ m t~le pro. z1one estremamente concentrato e liz' poi . . lt t· or spettiva continuamente nnnovata . d . 1• • . mo rea zare a cum risu a 1 - H • , 1 f pesante: sono tutti ati po ittci gan· t' . , be se d" c t re ne a prassi e a nostra orza. e non puramente organizzativi. ;.~zamivt, anc ce to . 1 oardoodi; E, anche quanto ci consente di sp.,.", a non r m gr b . ·e Al di Jà tutto ciò Bologna po. dare luogo alla costruzione CO- atterc1 per una nuova un1 a neva •un problema ~i fondo. . mune di una linea politica. In d~l ~ovunent?• _sost~o con • N01 ~ra"."amo e siam~ convm· una prospettiva del genere Bo. gli uru I.e rag.ioni del i:mnoalvtr:i8: t1 c_he d riRusso non s•~ '!n .ca. logna si sarebbe trasformata in ~e?to di ~ase e con gli tach~a nat~ale, e .~umdi me- una manifestazione di parata, I esigenza ~1. abbandonare ogni luttabile, bens1 la p<>titicadel P8: accompagnata da trattative di c?n1!~pposiz1one s!erile. e. pre. dronato che non s1 accontenta d1 corridoio O di vertice su sim- giudiziale alle orgamzzaziom stoscatenare la controffensiva delle boli strutture e soprattutto riche del movimento operaio. I • al ' , , s~e truppe, ma vuo e giocare _ - organigrammi comuni. Mentre siamo portati a fare l 1nte"? 0 . del cam;po avversario: Sono realtà che conosciamo, an. tutte queste verifiche, sulla ~er dividerlo o ~be. )?Cl' c~- che all'intero~ dello schieramento spinta del convegno di Bologna, figurarlo secondo 1 suoi .mteress1, di classe; che si verificano ogni dobbiamo pure conservare il facendo scattare la logica del.le qualvolta s'imposta un processo senso delle diffic-oltà e dei pro. con!}uenze. Nello . ste~ tempo, politico su una logica di appara- blemi ancora da affrontare Al. pero, era-y~mo coscienti. che que. to e non ~u una linea politica trimenti la soddisfazione legittL s!a semplice constatazione! ~r che emerge da un'esigenza di ba. ma per un primo risultato otte. giusta, ~o!1. ~tava -~ giusbfL se. nuto, si trasformerebbe, per rap· care un tn1z,iativ'!'.politica •autono: Abbiamo preferito la via, ap. punto, in un'illusorio autocom. ma, ~on . I.am.biz1one Dei .tell!p1 parentemente più rischiosa, del piacimento. Per una realtà co. lunghi, di incidere e contr1bu 1re dibattito e delle decisioni comu- me la nostra una minoranza che al~a strategia del movimento ope. ni, tagliando corto la fase dei pure rifiuta ~gni vocazione o Jo_ rato del nostro Paese. · rapporti diplomatici o paritetici, gica minoritaria, stare fermi e. Certo, l'autonomia e la sostan- che, nella misura in cui è esisti- quivale a retrocedere. za di una linea politica, anche in ta, si concluderà con l'assemblea II fatto che due componenti una data situazione storica, non di fusione, convocata a Roma per di tradizione marxista e di enasce da un convegno: è il frut. il 2-3 dicembre. strazione cattolica siano pronte to di esperienze partitiche e di Perché è stato possibile tutto ad andare oltre il «dialogo», non lotta, di riflessiani teoriche la cui ciò? Evidentemente la risposta può restare limitato al Nuovo relativa maturità può essere ma- non sta in una «gestione politica» PSIUP e alla Sinistra MPL, ma, nifestata, non determinata da un più o meno abile. Nemmeno si in quanto espressione di un pro. convegno. Inoltre, nel nostro ca. può ricercare nel fatto ohe «sia- cesso non recente, assai •più so, questo patrimonio è certo r-ic. mo tutti militanti impegnat-i neL grosso di noi, riflette una più co, ma anche vario: non ci tro- la lotta di classe». E, certo as. ampia possibilità d,.mcontro di viamo insieme perché provenien. sai importante constatare, come due esperienze interne alla clasti da una stessa matrice ma per- fa la mozione fina-le, che appar. se lavoratrice. Biblioteca Gino Bianco Se questo è vero, sarebbe suL Eppure, non dobbiamo djmenti.. cida chiuderci io noi stessi111 ri. eme, nel momento in cui avviar nunciare al radicamento nei no- mo la eosb-m:k>ne di un DUOYO stri rispettivi retroterra che CO- partito, che ad Ogni realtà bu. stituisce la nostra principale ri- roeratica e di vertice corrisponde sorsa. Nello stesso tempo, occor- una complicità oggettiva di ehi, re essere coscienti che, per in. nei ranghi o nelle realtà periferi.. terloquire sulla strategia com- che, o ba subito, magari imitanplessiva del movimento con le dola in forma più blanda, una sue organizzazioni tradizionali, simile impostazione, oppure si è non basta un contributo intellet. limitato al mugugno, per salvar. tuale o ideologico; anche se so- si ideologicamente piuttosto che no assai importanti, nemmeno imporre una linea alternativa. siabastano nuovi e originali contrL mo del tutto estranei a respon. buti nella lotta. sabilità di questo genere? Occorre, da parte nostra, un Una cosa è certa• siamo tutcontributo alraUargamento dello -ti stati coinvolti in · un modo di schier:miento di classe, per inci: fare la politica che non esa]ta. dere m quella grande massa d1 v.a ]'autonomia del movimento spoli~i~iz~. che, ~li~-, ~'!~.: _ma pretendeva di uUU.Z.m· o per ~! m9It!=plici :r:_~ni.• ~ •.• ç'!eP.i~aggiungere -d gli· m,Jfi...deltorali z1~namenti ancora ~qn éspPiyo. .e -a livello istituzionale· clie-éra.. no una militanza··,., pÒlitica di no da esso sconnessi. In un caclasse. ~i !'atta di UJ? compito so tale pretesa si è tradotta nel. ~t? pm, ~~rtante m quan!o la subordinazione strategica al P n~hiede I umiltà delle, battaghe CI, rendendogli, peraltro, un pes.. d1 retroguardia, che e comodo simo servizio; nello altro ha dad.elegar~ ad. al~ • (m~~ri tac- to luogo ad mrmizia~ eletto. .et~dol1, J>?I, di rifo~ti) _ma raie avventurista che ba disperso mdispensabde condurre m pnma forze preziose per il movimento persona. operaio. D,altra pa~e! ~orre conser_ Il convegno di Bol · ha vare la capacita d1 operare per. ogna Cl , chè non si disperda qud patri- dunqu_e, portato oltre _la. f as~ del- • d" ili" b f la resistenza e ha cbianto 1 ter- momo 1 m tanza, anc e ram. • • deDr- 1 trumentaria, talora faziosa, che pu. ~!I d" unpegno per f a cos 1 : re può ancora rappresentare una 2!one 1 una nuova ona po.u- • t • d D l tica. giga~ escaTnsors~ e 8 fc asse O- Dobbiamo ~re coscienti che penna. utto c10 va atto, ~- le nostre prospettive di non ri. cora una v-olta, non nella fogi- _ • be · hanno d De -n ll pe.".llli, erron, e pure Cl ca e conuuen.ze, ma ne a • olt di ~1=---- le h . li . h "ch*cd comv o, e ~~ po- e 1arezz• po tica e e n !I e t •alità' te -•~- · be ..s--= rispetto per gli apporti originati enzt no. v~tme e • ..,_..._ di ~ d" 1 vano dalla divCl'SB provemcnza e ~y-a n,nze 1verse C a capa. dal rad" t nef "tà' ..li: • di f • 1 comune 1camen o mo. ci • u.a superare 1 a ramm1 ne vimento operaio, sono strettamenreciproco collf ronto. te legate al modo in. cui realizze. Nonripetere gli errori del passato Non renderemmo un servJZJo a noi stessi se ci nascondessimo che, se vi sono insegnamenti validi da trarre dalla nostra espe. rienza vi è pure tutto un baga. glio, ancora recente, da rifiutare. Nulla sarebbe più sbagliato che sostenere la nostra estraneità agli errori commessi dai vecchi PSUJP ed MPL. E, vero che, in quei partiti, non avevamo la responsabilità ·de11a gestione nazionale. remo tale obbiettivo. Un partito nuovo è certo un obbiettivo inequivocabile che noi ci poniamo con chiarezza. Ma, proprio perché ad esso crediamo, vogliamo costruirlo in maniera coerente con quei principi a cui facciamo riferimento: dal basso, attraverso la presenza nelle lotte, con la maggiore apertura verso ogni forza di classe al nostro est~rno, con un,organizza'Zione che sarà tanto più salda in quanto espressa dal movimento e non sovrapposta ad esso. - Gian Giac-0mo Migooo

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==